Piazza della Libertà: Arco e Porta cittadina
Articolo Pubblicato sulla rivista Firenze Informa nel 2006
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
L’elegante Arco che possiamo oggi osservare in Piazza della Libertà fu eretto tra il 1737 ed il 1739, su progetto dell’architetto francese Giadod ed ingentilito da statue di scultori fiorentini, in onore di Francesco Stefano dei Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria, figlia dell’Imperatore Carlo IV. Francesco Stefano, infatti, nel 1737, in seguito ad accordi internazionali, salì al trono granducale della Toscana, con il nome di Francesco II, sostituendo Giangastone, l’ultimo esponente della dinastia dei Medici.
Francesco Stefano entrò a Firenze il 19 gennaio 1739, passando proprio attraverso l’Arco, che da allora prese familiarmente il nome di Arco dei Lorena. Il nuovo granduca rimase in Toscana quattro mesi dopodiché rientrò in Germania, lasciando la guida del Granducato nelle mani di un Consiglio di Reggenza. Con la morte di Carlo VI, nel 1745, Francesco II divenne anche Imperatore d’Austria, alla sua morte, nel 1765, il suo terzo figlio, il diciottenne Pietro Leopoldo, fu nominato nuovo Granduca di Toscana.
L’Arco dei Lorena è sopravvissuto alle varie trasformazioni urbanistiche della zona: abbattimento delle mura, rinnovamento della piazza e nascita dei viali nel periodo di Firenze capitale, mentre quotidianamente resiste al traffico cittadino, destino condiviso dalla vicina trecentesca porta di San Gallo. Questa porta, sul cui arco interno è tuttora visibile un affresco del Ghirlandaio, originariamente dava il nome alla piazza. Piazza che nei secoli successivi cambiò più denominazioni: nel 1865 fu dedicata a Cavour, nel 1930, intitolata all’ammiraglio Costanzo Ciano, da non confondersi con il genero del duce e nel 1944 al fascista Ettore Muti; solo nel dopoguerra prese l’attuale denominazione.
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Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
L’elegante Arco che possiamo oggi osservare in Piazza della Libertà fu eretto tra il 1737 ed il 1739, su progetto dell’architetto francese Giadod ed ingentilito da statue di scultori fiorentini, in onore di Francesco Stefano dei Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria, figlia dell’Imperatore Carlo IV. Francesco Stefano, infatti, nel 1737, in seguito ad accordi internazionali, salì al trono granducale della Toscana, con il nome di Francesco II, sostituendo Giangastone, l’ultimo esponente della dinastia dei Medici.
Francesco Stefano entrò a Firenze il 19 gennaio 1739, passando proprio attraverso l’Arco, che da allora prese familiarmente il nome di Arco dei Lorena. Il nuovo granduca rimase in Toscana quattro mesi dopodiché rientrò in Germania, lasciando la guida del Granducato nelle mani di un Consiglio di Reggenza. Con la morte di Carlo VI, nel 1745, Francesco II divenne anche Imperatore d’Austria, alla sua morte, nel 1765, il suo terzo figlio, il diciottenne Pietro Leopoldo, fu nominato nuovo Granduca di Toscana.
Piazza della Libertà: l'Arco dei Lorena |
L’Arco dei Lorena è sopravvissuto alle varie trasformazioni urbanistiche della zona: abbattimento delle mura, rinnovamento della piazza e nascita dei viali nel periodo di Firenze capitale, mentre quotidianamente resiste al traffico cittadino, destino condiviso dalla vicina trecentesca porta di San Gallo. Questa porta, sul cui arco interno è tuttora visibile un affresco del Ghirlandaio, originariamente dava il nome alla piazza. Piazza che nei secoli successivi cambiò più denominazioni: nel 1865 fu dedicata a Cavour, nel 1930, intitolata all’ammiraglio Costanzo Ciano, da non confondersi con il genero del duce e nel 1944 al fascista Ettore Muti; solo nel dopoguerra prese l’attuale denominazione.
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Piazza della Libertà: Porta San Gallo |
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