Modi di dire: “pissera”

Esiste anche il corrispettivo maschile, pissero. Indica una persona abbastanza grigia, non solo nel modo di vestire, ma anche nei modi e nello stile di vita, una persona insignificante; osservante, per paura, a compiere quotidianamente riti comportamentali  monotoni, senza eccessi o cambiamenti; di nessun fascino o non suscita, in qualunque campo, attrazione. L’etimologia della parola è incertissima. Forse, ma è solo un’ipotesi, potrebbe derivare da “pinzochero” cioè quel laico che conduceva vita religiosa e morigerata, ed indossava, appunto, il bizzo (da cui bizzoco e pinzochero) un abito di religione, di colore grigio (bigio).
Carlo Lapucci, nella prefazione del libro “La pissera" di Rosaria Lo Russo, Maria Pia Moschini e Liliana Ugolini, edito nel 2003, così descrive una persona pissera: <<Dicesi pissera con valutazione negativa, la donna mediocre di ogni età, sposata o nubile, di solito non molto dotata fisicamente, la quale, aspirando ad essere considerata brava, s'impone comportamenti, modi, abbigliamento, scelte particolari, e si presenta come modello di virtù femminili, che possiede però solo in parte limitata. Allo stesso modo si conforma ai difetti apprezzati dalla società, della quale assume i gusti, esaltandoli nella mediocrità e combinandoli sapientemente>>.
Roberto Di Ferdinando

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