Modi di dire: “cianare” e "ciabattona"

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Chiaccherare, spettegolare, questo significa cianare. E chi parla dietro alle spalle altrui, chi fa del chiacchericcio, è una ‘ciana’. Deriverebbe dall’abbreviazione del nome di Luciana, una donna del popolo, pettegola, sguaiata, grossolana, che è la protagonista del melodramma, appunto “Madama Ciana”, che Francesco Borgiassi  scrisse nel 1730. Tale personaggio caricaturale ebbe diffusa popolarità in seguito,  grazie a Giovanni Battista Zannoni (1774-1832), il sacerdote esperto linguista, che lo raffigurò quale protagonista in più dei suoi racconti: “Saggio di scherzi comici”, e commedie: Le gelosie della Crezia, La ragazza vana e civetta, La Crezia rincivilita.
Altri sostengono, invece, che ‘ciana’ sarebbe la forma volgare ed alterata di ‘cionna’, cioè donna vile e plebea. Od ancora, dallo spagnolo ‘chanela’ che significa pianella, ciabatta. Infatti, le calzature che indossano le persone  ciane sono le ciantelle, cioè le ciabatte, ed è solito sentire appellare una donna sciatta e chiaccherona, con l’espressione rude: “ciabattona!”.
Roberto Di Ferdinando

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