Modi di dire: “Tirare il calzino” e "Tirare le cuoia"
Testo di Roberto Di Ferdinando
E’ l’ultimo gesto che faremo nella nostra vita, infatti, quest’espressione indica il morire, il più volgare “tirare le cuoia”. La sua origine è incerta. Chi la fa derivare proprio dal gesto che il moribondo, contratto dalla sofferenza, fa nel momento di esalare l’ultimo respiro: allenta le tensioni e da un piccolo scossone con il piede, quasi a far sfilare il calzino (il termine non fa distinzione, come la morte, tra uomini e donne). Altri, invece, ritengono che nasca da vecchie usanze popolari; cioè quando la povertà era molto più diffusa di oggi, e le persone morivano senza che i loro parenti avessero qualche vestito elegante da far indossare alla salma nella bara. Così tutti chiedevano ad amici e conoscenti qualche indumento, spesso di misure non adatte. Spesso questi indumenti erano proprio i calzini che difficilmente entravano nei piedi dello sfortunato, e chi doveva vestirlo doveva a forza tirarli per farli entrare. Così tanta fatica doveva impiegare chi doveva vestire i morti che, dopo alcuni giorni dal decesso, avevano, per i gas che si liberavano nell’intestino, le pance gonfie. Per vestirli e chiudere la cintura di cuoio, anche qui occorreva molta energia (tirare le cuoia). Su quest’ultima espressione si dice, anche, che l’origine dipenda dal fatto che la pelle del deceduto di distende, si tira, da qui: “tirare la pelle”. Amen.
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Foto tratta da: it.wikipedia.org |
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