L’Arrosto morto


Testo di Roberto Di Ferdinando

Il nome ispira poco, ma è ritenuto tra i più gustosi piatti della tradizione culinaria fiorentina. Il suo particolare nome deriva dal modo in cui è cucinato. Infatti la carne (principalmente il coscio di coniglio) non passa dal forno, ma è cotta in un tegame coperto, per almeno 45 minuti, e questo procedimento dà alla carne un colore bruno che ricorda, appunto, quello del lutto.

Ricetta:
Pulire accuratamente il coniglio, lavarlo bene e scolarlo, poi tagliarlo a pezzi; porli in una padella, mettere questa sul fuoco e lasciarvela qualche minuto, affinchè la carne perda l'eventuale odore di selvatico.

Porre poi in una teglia l'olio, uno spicchio di aglio intero e un rametto di rosmarino. Soffriggere dolcemente quindi accomodate nel recipiente il coniglio. Salare, pepare e cuocere in forno a calore moderato, aggiungendo, quasi a cottura ultimata un poco di brodo caldo. Accompagnarlo con verdure di stagione.

Si legga anche la ricetta numero 526 “ARROSTO MORTO”, tratta dal libro di Artusi “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (http://www.buttalapasta.it/)

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