Modi di dire: “Grullo”
(fonte: “Il Canto dei Bischeri”)
Testo di Roberto Di Ferdinando
La famiglia Dal Borgo era una nobile famiglia fiorentina rinascimentale che aveva il proprio palazzo in via della Scala (ancora oggi visibile all’altezza dell’incrocio con via del Porcellana), originaria di Borgo San Lorenzo, da cui il suo nome, a Firenze però era spesso collegata all’espressione “grullo”. Certamente non era una piacevole associazione, tanto che tale espressione nei tempi ha assunto, seppur bonariamente, una connotazione offensiva. L’origine di quest’associazione nasce dalla celebrazione di una tradizione popolare fiorentina: lo Scoppio del Carro. Infatti il giorno di Pasqua erano due famiglie che si occupavano dell’organizzazione dell’evento: la famiglia dei Pazzi conservava le pietre focaie che dovevano dare il via alla colombina per l’innesco del Carro, mentre i Dal Borgo avevano il compito di far trainare il Brindellone con due buoi di razza chianina, dal suo ricovero di via al Prato (dove tutt’oggi è conservato: http://curiositadifirenze.blogspot.it/2011/04/lo-scoppio-del-carro.html e http://curiositadifirenze.blogspot.it/2012/02/la-casa-del-brindellone.html ) a piazza del Duomo. I buoi erano guidati, con passo lento, da due contadini provenienti dalle terre di proprietà della famiglia Dal Borgo e questi due contadini, dall’aria dismessa, ed i due buoi spesso stonavano nel contesto elegante e severo del corteo, tanto che erano appellati come “i grulli (arrivano i grulli)” dai fiorentini che assistevano allo sfilare del corteo.
Con il termine grullo, usato molto in Firenze e Toscana, si indica una persona mogia, addormentata, di corta intelligenza. L’origine di questa parola deriverebbe dallo spagnolo “gruhla” (oca, o gru), infatti, la gru quando si posa su una sola zampa e tiene le ali basse ricorda un pollo od un uccello malato che nell’antichità nelle campagne erano indicati nella loro malattia come “grulli” o che “portavano i frasconi” (come chi porta sul groppone i rami tagliati ed ha un andatura trascinata)
RDF
Testo di Roberto Di Ferdinando
La famiglia Dal Borgo era una nobile famiglia fiorentina rinascimentale che aveva il proprio palazzo in via della Scala (ancora oggi visibile all’altezza dell’incrocio con via del Porcellana), originaria di Borgo San Lorenzo, da cui il suo nome, a Firenze però era spesso collegata all’espressione “grullo”. Certamente non era una piacevole associazione, tanto che tale espressione nei tempi ha assunto, seppur bonariamente, una connotazione offensiva. L’origine di quest’associazione nasce dalla celebrazione di una tradizione popolare fiorentina: lo Scoppio del Carro. Infatti il giorno di Pasqua erano due famiglie che si occupavano dell’organizzazione dell’evento: la famiglia dei Pazzi conservava le pietre focaie che dovevano dare il via alla colombina per l’innesco del Carro, mentre i Dal Borgo avevano il compito di far trainare il Brindellone con due buoi di razza chianina, dal suo ricovero di via al Prato (dove tutt’oggi è conservato: http://curiositadifirenze.blogspot.it/2011/04/lo-scoppio-del-carro.html e http://curiositadifirenze.blogspot.it/2012/02/la-casa-del-brindellone.html ) a piazza del Duomo. I buoi erano guidati, con passo lento, da due contadini provenienti dalle terre di proprietà della famiglia Dal Borgo e questi due contadini, dall’aria dismessa, ed i due buoi spesso stonavano nel contesto elegante e severo del corteo, tanto che erano appellati come “i grulli (arrivano i grulli)” dai fiorentini che assistevano allo sfilare del corteo.
Con il termine grullo, usato molto in Firenze e Toscana, si indica una persona mogia, addormentata, di corta intelligenza. L’origine di questa parola deriverebbe dallo spagnolo “gruhla” (oca, o gru), infatti, la gru quando si posa su una sola zampa e tiene le ali basse ricorda un pollo od un uccello malato che nell’antichità nelle campagne erano indicati nella loro malattia come “grulli” o che “portavano i frasconi” (come chi porta sul groppone i rami tagliati ed ha un andatura trascinata)
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