La Sala delle carte Geografiche e l’”orientamento”

(Testo di Roberto Di Ferdinando)

La Stanza delle Mappe Geografiche o del Guardaroba o degli Armadi,  è l’ultima e suggestiva sala del percorso museale di Palazzo Vecchio. Non appena vi si entra si comprende le origini dei vari nomi che le sono stati attribuiti nei secoli. Infatti, le quattro pareti della sala (l’architettura è del Vasari) sono rivestite da armadi (opera cinquecentesca di Dionigi Nigetti) che la Signoria dei Medici usava per custodire i suoi beni preziosi. In seguito le ante furono decorate da 53 mappe geografiche, dipinte ad olio dal frate domenicano Ignazio Danti (1563-1575) e da Stefano Buonsignori (1575-1584), ed indicano la conoscenza geografica della Terra nel XVI secolo. Gli autori seguivano il sistema tolemaico per il moto degli astri, ma utilizzarono per queste mappe il nuovo sistema cartografico di Mercatore.
Una curiosità. Nell’antichità le mappe geografiche erano disegnate con l’est, cioè l’Oriente, rivolto verso l’alto, e da qui l’origine della parola “orientamento”. Solo successivamente i marinai decisero che era più comodo girare le mappe verso nord, come sono tutt’oggi, cioè verso la Stella Polare, non a caso le rotte per la navigazione notturna erano disegnate basandosi sull’osservazione delle stelle e quella Polare era facile da individuare.
Tornando alla nostra sala, al suo centro spicca il celebre globo “Mappa Mundi” che nel 1581, anno in cui fu realizzato (opera sempre di Danti e Buonsignori), era il più grande al mondo.
Infine, un’altra curiosità. Dietro alcune mappe che ricoprono i pannelli degli armadi, si aprono dei passaggi segreti che permettevano ai Medici di muoversi e raggiungere alcune parti del palazzo senza essere notati. Ad esempio, dietro la mappa dell’Armenia, si apre un passaggio che portava al camerino della Duchessa Bianca Cappello, seconda moglie di Francesco I.
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