Il rivestimento delle facciata del Duomo
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
In un disegno del Cinquecento, conservato nel Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, è possibile osservare come in origine fosse rivestita, parzialmente, la facciata del Duomo. Quel rivestimento fu però smantellato nel 1491 per sostituirlo con uno nuovo, ma da allora iniziò un lungo dibattito sulle opportunità e modalità di tale intervento che si potrasse fino alla fine dell’Ottocento, lasciando così spoglia per molti secoli la facciata della Cattedrale.
Infatti solo durante il periodo di Firenze capitale la questione, tra mille polemiche, si risolse. Nell’aprile del 1864 fu difatti bandito un concorso internazionale per il rivestimento della facciata del Duomo. Furono presentati 43 progetti diversi sul tema; la commissione giudicatrice, presieduta dallo scultore fiorentino Giovanni Duprè, ne selezionò prima quattro e poi due: quello del danese Petersen e quello dell’architetto fiorentino Emilio De Fabris. Il progetto del fiorentino, che si ispirava liberamente agli originari rivestimenti presenti sulle fiancate del Duomo e che prevedeva per il finimento estremo della facciata tre alte cuspidi, ottenne la maggioranza dei voti della commissione. Ma il concorso fu censurato per questioni legali, quindi il risultato fu annullato e nel 1866 fu bandito un nuovo concorso internazionale, posticipato di alcuni anni per lo scoppio della guerra contro l’Austria-Ungheria in Veneto. Anche questo concorso confermò vincitore, tra 40 disegni concorrenti, quello di De Fabris. La commissione infatti ne lodò il coronamento tricuspidale che risultava essere il meno discosto dal carattere dell’architettura medievale toscana, suscitando però polemiche ed avversioni tra gli addetti ai lavori. Questo coronamento sarebbe stato infatti simile a quello presente oggi sulla facciata di marmo di Carrara della Basilica di Santa Croce che era stata inaugurata il 3 maggio del 1863 su disegno dell’anconetano Niccolò Matas (una lapide in prossimità dell’ingresso principale della Basilica ricorda che lì è sepolto l’architetto Matas a riconoscenza della sua opera).
I lavori per il rivestimento della facciata del Duomo iniziarono però solo nel 1876 e si conclusero con l’inugurazione del 12 maggio del 1887. Osservando oggi la facciata della Cattedrale notiamo che le tre cuspidi non sono state realizzate. Infatti nel 1883 De Fabris morì e il suo successore alla direzione dei lavori, Luigi Del Moro, dopo forti pressioni esterne, modificò l’originario progetto servendosi dei disegni lasciati da De Fabris, che aveva previsto che le autorità sarebbero tornate sopra alla deliberazione presa.
In un disegno del Cinquecento, conservato nel Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, è possibile osservare come in origine fosse rivestita, parzialmente, la facciata del Duomo. Quel rivestimento fu però smantellato nel 1491 per sostituirlo con uno nuovo, ma da allora iniziò un lungo dibattito sulle opportunità e modalità di tale intervento che si potrasse fino alla fine dell’Ottocento, lasciando così spoglia per molti secoli la facciata della Cattedrale.
Infatti solo durante il periodo di Firenze capitale la questione, tra mille polemiche, si risolse. Nell’aprile del 1864 fu difatti bandito un concorso internazionale per il rivestimento della facciata del Duomo. Furono presentati 43 progetti diversi sul tema; la commissione giudicatrice, presieduta dallo scultore fiorentino Giovanni Duprè, ne selezionò prima quattro e poi due: quello del danese Petersen e quello dell’architetto fiorentino Emilio De Fabris. Il progetto del fiorentino, che si ispirava liberamente agli originari rivestimenti presenti sulle fiancate del Duomo e che prevedeva per il finimento estremo della facciata tre alte cuspidi, ottenne la maggioranza dei voti della commissione. Ma il concorso fu censurato per questioni legali, quindi il risultato fu annullato e nel 1866 fu bandito un nuovo concorso internazionale, posticipato di alcuni anni per lo scoppio della guerra contro l’Austria-Ungheria in Veneto. Anche questo concorso confermò vincitore, tra 40 disegni concorrenti, quello di De Fabris. La commissione infatti ne lodò il coronamento tricuspidale che risultava essere il meno discosto dal carattere dell’architettura medievale toscana, suscitando però polemiche ed avversioni tra gli addetti ai lavori. Questo coronamento sarebbe stato infatti simile a quello presente oggi sulla facciata di marmo di Carrara della Basilica di Santa Croce che era stata inaugurata il 3 maggio del 1863 su disegno dell’anconetano Niccolò Matas (una lapide in prossimità dell’ingresso principale della Basilica ricorda che lì è sepolto l’architetto Matas a riconoscenza della sua opera).
I lavori per il rivestimento della facciata del Duomo iniziarono però solo nel 1876 e si conclusero con l’inugurazione del 12 maggio del 1887. Osservando oggi la facciata della Cattedrale notiamo che le tre cuspidi non sono state realizzate. Infatti nel 1883 De Fabris morì e il suo successore alla direzione dei lavori, Luigi Del Moro, dopo forti pressioni esterne, modificò l’originario progetto servendosi dei disegni lasciati da De Fabris, che aveva previsto che le autorità sarebbero tornate sopra alla deliberazione presa.
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La facciata del Duomo |
La facciata della Basilica di Santa Croce |
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