1860: a Firenze ed in Toscana è introdotta la lira italiana
Articolo Pubblicato sulla rivista Firenze Informa del 2005
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
Nel luglio del 1860 a Firenze ed in Toscana si introduceva la lira italiana, derivazione di quella piemontese, divisa in dieci decimi e in cento centesimi. La lira italiana ebbe quindi circolazione legale in Toscana prima dell'effettiva unificazione del Regno d’Italia (1861), questo per volere del Governo provvisorio toscano, che così voleva accelerare l’annessione della Toscana al Regno dei Savoia, che, seppur approvata dai toscani con il plebiscito nella primavera del 1860, si vedeva minacciata dai movimenti repubblicani. Le nuove lire vennero coniate dalla zecca di Firenze e su una faccia fu impressa l’effigie del re Vittorio Emanuele II circondata dalla scritta “Re eletto”.
La lira piemontese-italiana sostituì così quella toscana granducale, introdotta invece nel periodo della dominazione napoleonica, e le altre monete che da secoli circolavano nel Granducato (soldi, crazie, quattrini, francesconi e paoli).
La lira toscana granducale si divideva in 20 soldi e ogni soldo in 3 quattrini, ma poteva comporsi anche di 12 crazie (derivante dalla traduzione tedesca di croce), mentre servivano 8 crazie per avere un paolo. Il francescone era la moneta d’argento, lo zecchino quella d’oro (uno zecchino corrispondeva ad oltre 14 lire); mentre il famoso fiorino era stato da molti decenni abolito, per ricomparire, con disegni e valori diversi, brevemente, solo nel 1859.
Una lira toscana era lo stipendio giornaliero di un operaio generico, mentre un biglietto del treno per un tragitto regionale ne costava quattro. Con l’introduzione della lira italiana in Toscana fu stabilito per il passaggio alla nuova moneta che la lira toscana valesse 84 centesimi di quella italiana.
Il 17 luglio 1861 la lira italiana fu estesa a tutto il territorio italiano, ma in Toscana i soldi, le crazie, i quattrini, i francesconi e i paoli continuarono ad avere per molti anni ancora valore legale.
RDF
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