Alessandro Manzoni a Firenze

Articolo Pubblicsto sulla rivista Firenze Informa nel 2005
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Al numero 4 del Lungarno Corsini, sopra l’ingresso del Palazzo Gianfigliazzi (già Bonaparte), una targa ricorda il soggiorno fiorentino di Alessandro Manzoni nel 1827. In quell’anno infatti Manzoni, dopo l’uscita della prima edizione dei “I Promessi Sposi”, aveva deciso di trasferirsi per un breve periodo di tempo a Firenze con la propria famiglia per studiare la lingua locale e correggere il suo romanzo in fiorentino, da cui la famosa frase “risciacquare i panni in Arno”. Difatti Manzoni voleva che il romanzo “I Promessi Sposi” fosse destinato ad un vasto pubblico e non solo colto, il che richiedeva l’utilizzo di una lingua scritta che fosse la più vicina a quella parlata. La penisola italiana del periodo però era divisa in numerosi stati indipendenti ognuno con la propria lingua o dialetto, Manzoni così individuò nella lingua fiorentina, che più delle altre aveva svolto nella storia italiana una sorta di egemonia culturale, quella adatta al suo scopo. Lo scrittore corresse quindi in fiorentino la seconda edizione de “I Promessi Sposi” uscita tra il 1840 e il 1842. Manzoni soggiornò a Firenze anche nel 1856.
Nello stesso Lungarno, ma al numero 2, in un altro palazzo della famiglia Gianfigliazzi, è posta sopra il portone una lapide che testimonia invece il prolungato soggiorno nel palazzo, ospite del conte Masetti, di un altro illustre letterato, Vittorio Alfieri. E proprio tra le mura di questo palazzo il 9 ottobre del 1803 Vittorio Alfieri morì. Il poeta infatti aveva scelto Firenze quale sua seconda patria, così da essere sepolto nella Basilica di Santa Croce nel monumento funebre realizzato dal Canova.
RDF
Il palazzo di Lungarno Corsini dove soggiornò Manzoni, la targa, sopra l'ingresso, lo ricorda

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