Il Sasso di Dante
Testo e Foto di Roberto Di Ferdinando
In Piazza delle Pallottole, lo slargo che si trova presso Via dello Studio, alla destra dell’abside del Duomo, è depositato su un marciapiede, presso un portone di un palazzo, un grosso masso. Una targhetta ricorda che quello è (sarebbe?): “i’vero Sasso di Dante”. Nell’attuale piazza, tra due negozi, è ancora oggi visibile una lastra di marmo che riporta la seguente scritta “Sasso di Dante”. La storia (leggenda?) racconta infatti che in quel luogo, allora uno spiazzo ancora verde, Dante era solito fermarsi e sedersi sopra un sasso per riposare, pensare ed osservare i lavori di costruzione della Cattedrale. Il Sasso è legato anche ad un aneddoto che vede protagonista sempre il Sommo Poeta e la sua famosa memoria. Un giorno, mentre era assorto nei suoi pensieri, seduto sul solito sasso, passò un conoscente che, avvicinatosi chiese al poeta: “Oh Dante, icchè ti piace di più da mangiare?" - "l’ovo” – rispose Dante. L’anno dopo, la stessa persona curiosa, ripassò di lì e vedendo Dante ancora seduto nel suo luogo preferito e sempre assorto, si avvicinò nuovamente e gli chiese:- “co’ icchè?” - “co i’ sale!” fu la risposta pronta del poeta.
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In Piazza delle Pallottole, lo slargo che si trova presso Via dello Studio, alla destra dell’abside del Duomo, è depositato su un marciapiede, presso un portone di un palazzo, un grosso masso. Una targhetta ricorda che quello è (sarebbe?): “i’vero Sasso di Dante”. Nell’attuale piazza, tra due negozi, è ancora oggi visibile una lastra di marmo che riporta la seguente scritta “Sasso di Dante”. La storia (leggenda?) racconta infatti che in quel luogo, allora uno spiazzo ancora verde, Dante era solito fermarsi e sedersi sopra un sasso per riposare, pensare ed osservare i lavori di costruzione della Cattedrale. Il Sasso è legato anche ad un aneddoto che vede protagonista sempre il Sommo Poeta e la sua famosa memoria. Un giorno, mentre era assorto nei suoi pensieri, seduto sul solito sasso, passò un conoscente che, avvicinatosi chiese al poeta: “Oh Dante, icchè ti piace di più da mangiare?" - "l’ovo” – rispose Dante. L’anno dopo, la stessa persona curiosa, ripassò di lì e vedendo Dante ancora seduto nel suo luogo preferito e sempre assorto, si avvicinò nuovamente e gli chiese:- “co’ icchè?” - “co i’ sale!” fu la risposta pronta del poeta.
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Piazza delle Pallottole, il Sasso di Dante |
I' vero Sasso di Dante |
Leggendo questo articolo mi è venuta in mente la battuta "sotto questa striscia Dante si fermava a fare la piscia":)
RispondiEliminaA volte la troppa venerazione dei fiorentini nei confronti dei loro illustri concittadini rischia di sconfinare nel ridicolo,ma nonostante tutto questo rimane sempre un curioso aneddoto.
Grazie Roberto