Il diavolo di Via Vecchietti
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
All’angolo di Via Vecchietti con Via degli Strozzi vi è una piccola scultura bronzea raffigurante un diavolo dallo sguardo e dalla posa beffarde. Questa è la fedele copia di un’opera del Giambologna, il cui originale si trova, oggi, conservato nella terrazza del Saturno di Palazzo Vecchio.
Bernardo Vecchietti, proprietario del palazzo, aveva commissionato il bronzetto a Giambologna che per molti anni era stato suo ospite nella precedente dimora. Il palazzo infatti fu eretto nel 1578 ed il Vecchietti, quasi a voler proteggere la sua nuova dimora, volle che il Giambologna gli forgiasse, quale portabandiera, questo piccolo diavolo che doveva difatti ricordare un fatto miracoloso avvenuto in passato proprio presso questo cantone. Infatti nel 1245 un monaco domenicano, Pietro di Verona (divenuto poi San Pietro Martire – 1205-1252), predicava in Firenze, ed un giorno, mentre svolgeva la sua missione nel Mercato Vecchio (scomparso sul finire Ottocento per fare spazio all’attuale Piazza della Repubblica), apparve un cavallo nero, imbizzarrito che interruppe la sua predica. Pietro si accorse subito che quella poteva essere solo opera del diavolo, giunto lì, sotto le vesti di un quadrupede, per ostacolarlo. Così il monaco, per niente intimorito, alzò la mano e tracciò nell’aria il segno della croce contro il cavallo. Questo interruppe la sua corsa, indietreggiò e corse via, giunto all’angolo dove adesso sorge il palazzo de’Vecchietti, scomparve in una nuvola di zolfo. L’episodio è ritratto nell’affresco trecentesco sulla facciata della Loggia del Bigallo, in piazza San Giovanni.
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All’angolo di Via Vecchietti con Via degli Strozzi vi è una piccola scultura bronzea raffigurante un diavolo dallo sguardo e dalla posa beffarde. Questa è la fedele copia di un’opera del Giambologna, il cui originale si trova, oggi, conservato nella terrazza del Saturno di Palazzo Vecchio.
Bernardo Vecchietti, proprietario del palazzo, aveva commissionato il bronzetto a Giambologna che per molti anni era stato suo ospite nella precedente dimora. Il palazzo infatti fu eretto nel 1578 ed il Vecchietti, quasi a voler proteggere la sua nuova dimora, volle che il Giambologna gli forgiasse, quale portabandiera, questo piccolo diavolo che doveva difatti ricordare un fatto miracoloso avvenuto in passato proprio presso questo cantone. Infatti nel 1245 un monaco domenicano, Pietro di Verona (divenuto poi San Pietro Martire – 1205-1252), predicava in Firenze, ed un giorno, mentre svolgeva la sua missione nel Mercato Vecchio (scomparso sul finire Ottocento per fare spazio all’attuale Piazza della Repubblica), apparve un cavallo nero, imbizzarrito che interruppe la sua predica. Pietro si accorse subito che quella poteva essere solo opera del diavolo, giunto lì, sotto le vesti di un quadrupede, per ostacolarlo. Così il monaco, per niente intimorito, alzò la mano e tracciò nell’aria il segno della croce contro il cavallo. Questo interruppe la sua corsa, indietreggiò e corse via, giunto all’angolo dove adesso sorge il palazzo de’Vecchietti, scomparve in una nuvola di zolfo. L’episodio è ritratto nell’affresco trecentesco sulla facciata della Loggia del Bigallo, in piazza San Giovanni.
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L'affresco al Bigallo che ricorda il miracolo |
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