Articolo Pubblicato sulla rivista Firenze Informa del 2006
Testo e Foto di Roberto Di Ferdinando
Firenze deve la sua fama di città-gioiello, non solo alle numerose opere architettoniche e monumentali presenti nel suo centro storico, ma anche ai suggestivi panorami ed agli scorci naturalistici offerti dalle numerose colline che la circondano. Luoghi naturali che conservano però anche importanti testimonianze e curiosità storiche. Se infatti le colline alla destra dell’Arno (per esempio Fiesole e Settignano) sono state più volte raccontate o rappresentate nelle opere degli scrittori o dei pittori dei secoli passati, meno attenzioni critiche sembrano invece aver avuto quelle poste sulla riva sinistra dell’Arno, tra cui le colline di Bellosguardo, Arcetri e Montici. Eppure da questi luoghi abbiamo particolari affacci sulla città. Tra i tanti, ricordiamo quello offerto da Montici, presso la chiesa di Santa Margherita, immortalato anche dal Vasari nell’affresco che orna la sala Cosimo VII di Palazzo Vecchio. In questa opera Vasari volle raffigurare la collina durante il famoso assedio di Firenze del 1529-30, dove le truppe imperiali assedianti posero i loro accampamenti.
Le colline di Montici e di Arcetri inoltre sono unite dalla lunga Via di Pian dei Giullari su cui si affacciano numerose ville che in passato ebbero illustri ospiti. Per esempio Galileo Galilei, che nella Villa Il Gioiello, al numero 4, visse confinato e nel 1642 vi morì, oggi un busto e una lapide sulla facciata dell’edificio ricordano lo scienziato.
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Villa il Gioiello, la casa dove visse Galileo |
Proseguendo, al numero 36/A ha sede la Biblioteca, aperta anche al pubblico, della Fondazione Spadolini-Nuova Antologia. Qui sono custoditi parte degli oltre ottantamila tra libri, riviste e quotidiani, raccolti nell’arco della sua vita dal politico e storico Giovanni Spadolini. I restanti volumi e documenti sono conservati invece nella vicina villa “Il Tondo de’ Cipressi”, sempre della famiglia Spadolini, posta al numero 139.
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L'ingresso della Fondazione Giovanni Spadolini-Nuova Antologia |
Al numero 42 di Via di Pian dei Giullari si incontra invece una grande villa con le pareti laterali rivestite di curiose losanghe di color rosso e blu; questa fu l’ultima residenza del famoso fotografo fiorentino Mario Nunes Vais (1856-1932). Nunes Vais, già collaboratore dello studio Alinari, fu il fotografo ufficiale di Casa Savoia ed immortalò, con i suoi scatti, i numerosi artisti, letterati, politici ed uomini di scienze del periodo. Tra i tanti ricordiamo: Tommaso Marinetti, Giovanni Papini, Guglielmo Marconi, Giovanni Giolitti, Beniamino Gigli, Giacomo Puccini, Ettore Petrolini, Edoardo Scarpetta, Gioacchino Forzano, Irma Grammatica, Augusto Novelli, Thomas Mann, Aldo Palazzeschi e Gaetano Salvemini). Ma di Nunes Vais restano famose, nell’immaginario collettivo, le foto che scattò a Gabriele D’Annunzio e ad Eleonora Duse nel periodo in cui soggiornarono a Settignano ed a Firenze.
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La facciata della casa di Nunes Vais, il celebre fotografo (vedi post a lui dedicato) |
Infine bisogna soffermarsi dinanzi all’edificio posto al numero civico 23, infatti questa abitazione è chiamata Il Teatro, perché sul suo giardino, che guarda Firenze, nel Rinascimento, gli antichi giullari rappresentavano i loro spettacoli per gli abitanti della zona e da qui l’origine del nome della via.
RDF
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