Il Palazzo dei Cartelloni e la Gioconda
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
Al numero civico 11 di via Sant’Antonino, zona Mercato di San Lorenzo, spicca un nobile palazzo dalla facciata particolare. E’ palazzo Viviani, detto anche “dei Cartelloni” per via di tre grandi targhe pienamente scritte, presenti proprio sulla facciata del palazzo, due lateralmente ed una, più piccola, al centro. Vincenzo Viviani (1622-1703), matematico e astronomo, a metà del Seicento incaricò l’architetto Nelli di costruire il palazzo e decise anche di collocare sulla facciata queste epigrafi in onore di Galileo Galilei, di cui, Viviani fu il discepolo più giovane. Viviani stesso dettò le iscrizioni latine che celebrano le principali invenzioni e scoperte di Galilei (cannocchiale, pianeti medicei, macchie solari, resistenza dei solidi, traiettoria dei proiettili e il calcolo della longitudine in mare). A completare l’omaggio a Galilei, il busto dello scienziato, opera di Giovan Battisti Foggini, posto sopra l’ingresso principale del palazzo. Così Viviani, coraggiosamente, volle rende onore a Galileo che proprio in quegli anni era bandito e dimenticato per eresia, tanto che ci vollero secoli prima che ricevesse un monumento.
Infine un ultima curiosità sul palazzo. Palazzo Viviani fu fatto costruire dove un tempo erano presenti le case dei Del Giocondo, i committenti della Monna Lisa di Leonardo, il ritratto, secondo le recenti indagini storiche, di Lisa Gherardini, moglie del mercante Francesco Del Giocondo, da cui “Gioconda”.
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Al numero civico 11 di via Sant’Antonino, zona Mercato di San Lorenzo, spicca un nobile palazzo dalla facciata particolare. E’ palazzo Viviani, detto anche “dei Cartelloni” per via di tre grandi targhe pienamente scritte, presenti proprio sulla facciata del palazzo, due lateralmente ed una, più piccola, al centro. Vincenzo Viviani (1622-1703), matematico e astronomo, a metà del Seicento incaricò l’architetto Nelli di costruire il palazzo e decise anche di collocare sulla facciata queste epigrafi in onore di Galileo Galilei, di cui, Viviani fu il discepolo più giovane. Viviani stesso dettò le iscrizioni latine che celebrano le principali invenzioni e scoperte di Galilei (cannocchiale, pianeti medicei, macchie solari, resistenza dei solidi, traiettoria dei proiettili e il calcolo della longitudine in mare). A completare l’omaggio a Galilei, il busto dello scienziato, opera di Giovan Battisti Foggini, posto sopra l’ingresso principale del palazzo. Così Viviani, coraggiosamente, volle rende onore a Galileo che proprio in quegli anni era bandito e dimenticato per eresia, tanto che ci vollero secoli prima che ricevesse un monumento.
Infine un ultima curiosità sul palazzo. Palazzo Viviani fu fatto costruire dove un tempo erano presenti le case dei Del Giocondo, i committenti della Monna Lisa di Leonardo, il ritratto, secondo le recenti indagini storiche, di Lisa Gherardini, moglie del mercante Francesco Del Giocondo, da cui “Gioconda”.
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Via Sant'Antonino, Palazzo Viviani, la facciata con i curiosi "cartelloni" |
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