I Gonfaloni di Firenze
Testo e Foto di Roberto Di Ferdinando
In via Sant’Agostino, appena dopo piazza Santo Spirito, sul lato sinistro, a mezza altezza, i più attenti potranno notare un rettangolo di pietra serena, diviso a sua volta da due quadrati che contengono uno, un drago e, l’altro, una frusta (sferza) a cinque strisce alle cui estremità spiccano dei pallini di piombo (flagellum). Questa pietra è in pessime condizioni e non è facile scorgere le linee delle due figure sopra rappresentate, ma merita soffermarsi e sforzarsi nella sua osservazione, in quanto questa insegna è l’unica rimasta ancora a Firenze ed in passato serviva ad indicare i confini tra due Gonfaloni. Infatti, nei secoli andati i quattro quartieri in cui era divisa la città (gli stessi del Calcio Storico), erano a loro volta divisi in altrettanti territori (Gonfaloni) che rappresentavano l’istituzione amministrativa più piccola e vicina al cittadino, garantendo così un completo e capillare controllo di Firenze.
Il Quartiere di San Giovanni era composto dai seguenti Gonfaloni: Chiavi (zona San Marco e Santissima Annunziata), Vaio (Santa Maria del Fiore), Drago Verde (Santa Maria Maggiore) e Lion d’Oro (San Lorenzo). Invece il Quartiere di Santa Maria Novella si componeva del Gonfalone di Lion Bianco (la zona intorno alla chiesa di Santa Maria Novella), Lion Rosso (San Pancrazio e Santa Trinita), Vipera (Sant’Apostoli) e Unicorno (Ognissanti). Il Quartiere di Santa Croce aveva il Gonfalone Bue (piazza Santa Croce), Lion Nero (San Remigio), Ruote (Sant’Ambrogio) e Carro (Orsanmichele e Palazzo Vecchio). Infine il Quartiere di santo Spirito con i suoi quattro Gonfaloni: Nicchio (San Jacopo e Santa Felicita), Scala (San Niccolò), e, i “nostri”, Sferza (Santo Spirito) e Drago (San Frediano).
Curiosamente molti nomi di questi Gonfaloni ricordano quelli delle contrade senesi.
RDF
In via Sant’Agostino, appena dopo piazza Santo Spirito, sul lato sinistro, a mezza altezza, i più attenti potranno notare un rettangolo di pietra serena, diviso a sua volta da due quadrati che contengono uno, un drago e, l’altro, una frusta (sferza) a cinque strisce alle cui estremità spiccano dei pallini di piombo (flagellum). Questa pietra è in pessime condizioni e non è facile scorgere le linee delle due figure sopra rappresentate, ma merita soffermarsi e sforzarsi nella sua osservazione, in quanto questa insegna è l’unica rimasta ancora a Firenze ed in passato serviva ad indicare i confini tra due Gonfaloni. Infatti, nei secoli andati i quattro quartieri in cui era divisa la città (gli stessi del Calcio Storico), erano a loro volta divisi in altrettanti territori (Gonfaloni) che rappresentavano l’istituzione amministrativa più piccola e vicina al cittadino, garantendo così un completo e capillare controllo di Firenze.
Il Quartiere di San Giovanni era composto dai seguenti Gonfaloni: Chiavi (zona San Marco e Santissima Annunziata), Vaio (Santa Maria del Fiore), Drago Verde (Santa Maria Maggiore) e Lion d’Oro (San Lorenzo). Invece il Quartiere di Santa Maria Novella si componeva del Gonfalone di Lion Bianco (la zona intorno alla chiesa di Santa Maria Novella), Lion Rosso (San Pancrazio e Santa Trinita), Vipera (Sant’Apostoli) e Unicorno (Ognissanti). Il Quartiere di Santa Croce aveva il Gonfalone Bue (piazza Santa Croce), Lion Nero (San Remigio), Ruote (Sant’Ambrogio) e Carro (Orsanmichele e Palazzo Vecchio). Infine il Quartiere di santo Spirito con i suoi quattro Gonfaloni: Nicchio (San Jacopo e Santa Felicita), Scala (San Niccolò), e, i “nostri”, Sferza (Santo Spirito) e Drago (San Frediano).
Curiosamente molti nomi di questi Gonfaloni ricordano quelli delle contrade senesi.
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Via Sant'Agostino, l'insegna dei Gonfaloni di Sferza e Drago |
Via Sant'Agostino, i Gonfaloni di Sferza e Drago |
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