La Scuola di Sanità Militare nel Chiostro del Maglio
Articolo Pubbliccato sulla rivista Firenze Informa nel 2005
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
Per oltre un secolo Firenze ha ospitato in un suggestivo luogo una delle più prestigiose istituzioni militari italiane: la Scuola di Applicazione di Sanità Militare. Questa accademia difatti aveva sede in via Venezia, nei locali dell’ex convento di San Domenico in Cafaggio. La costruzione del complesso conventuale fu avviato nel 1297 ed all’inizio del Trecento fu impreziosito da un ampio ed elegante chiostro che nel XV° secolo fu chiamato del Maglio, dal nome di una pratica ludica molto in voga nella Firenze di quel periodo. Il gioco era simile al moderno tamburello ma per lanciare la palla di legno si utilizzava una grossa mazza di legno, una sorta di martello, detta maglio. Era usanza praticare questa attività in un viottolo che delimitava gli orti del suddetto convento da quello del vicino convento di San Marco. Nei secoli successivi con il termine Maglio s’inizio ad identificare tutto il quartiere compreso tra le attuali piazze d’Azeglio e della Libertà, che tra il 1862 e il 1864 fu convertito in zona residenziale da un progetto dell’ingegnere Del Sarto. Furono quindi abbattuti, secondo il progetto dell’architetto Poggi, la cinta muraria lungo gli attuali viali di circonvallazione e la piramide idraulica della Torre del Maglio che serviva a portare nella zona l’acqua proveniente da Pratolino. La torre era posta in prossimità delle mura all’altezza di via del Maglio, la via che nel 1878 prese invece la denominazione di via Alfonso La Marmora in onore del generale che visse e morì nella vicina via Venezia.
Fino alla metà dell’800 il convento di San Domenico in Cafaggio era stato la residenza delle suore domenicane; poi nel 1865, in base alla legge Siccardi fu acquistato dal Ministero della Guerra per destinarlo prima a lazzaretto militare, poi a caserma di Bersaglieri ed ancora a fabbrica militare di carne in scatola. La svolta avvenne nel 1882, quando il 16 novembre il re Umberto I firmò il regio decreto che ufficializzava l’istituzione dal 1° gennaio del 1883 della Scuola di Applicazione di Sanità Militare, la prima accademia medica militare italiana per la formazione dei sottotenenti medici di complemento, attribuendole quale sede quella del complesso del Maglio, in quanto situato nella parte più salubre della città e prossima all’importante ospedale militare di San Gallo. Tra il 1883 e il 1889 gli edifici ex religiosi furono ristrutturati ed adattati alle esigenze della scuola-caserma che negli anni successivi fu intitolata al medico e naturalista toscano Francesco Redi (1626-1698). La scuola fu quindi dotata di una fornita biblioteca di testi specialistici e di laboratori per l’insegnamento della traumatologia di guerra, della batteriologia, di igiene, di chimica applicata all'igiene, di chirurgia sperimentale e di radiografia (1888), di un anfiteatro anatomico (1889) e di gabinetti di medicina legale e militare, di odontoiatria e di otorinolaringoiatria (1900). Infine furono allestiti alcune stanze museali: di preparati anatomici attinenti alla traumatologia, di fasciatura e di apparecchi d'uso frequente nella chirurgia di guerra e di mezzi di soccorso improvvisato e d'igiene.
L’intervento di ristrutturazione fu mirato alla salvaguardia dell’originaria architettura e dei beni artistici presenti nel convento. Infatti nella chiesa sconsacrata fu realizzata l’aula magna della scuola, garantendo però il recupero dell'altare, del trecentesco affresco attribuito alla scuola di Taddeo Gaddi e delle tredici lunette affrescate dai settecenteschi Meucci, Ferretti e Sederini, e rappresentanti scene di vita domenicana. Ma durante la destinazione militare il convento fu anche arricchito con interventi artistici. Il 1° novembre del 1924, alla presenza dei Reali d’Italia e di tutte le più importanti autorità istituzionali, militari, accademiche e scientifiche del paese, fu inaugurato nel giardino del chiostro il “Monumento al medico caduto in guerra” opera dello scultore ferrarese Minerbi. Il monumento è costituito da un gruppo scultoreo in bronzo ottenuto dalla fusione delle medaglie al valore dei medici militari decorati nella prima guerra mondiale. Sempre nel 1924 fu abbattuto il muro di cinta lungo via Cherubini per installare una robusta cancellata artistica dell’architetto milanese Mazzuccotelli, che ancor oggi permette dall’esterno una suggestiva veduta sul chiostro del Maglio. Infine nei giardini interni furono piantate aiuole di alloro fatte arrivare direttamente dal colle Palatino di Roma, lo stesso con cui la tradizione voleva che si ornasse la testa dei sommi poeti e letterati.
L’attività formativa della scuola si basava sull’insegnamento di varie materie: medicina legale, chirurgia di guerra, igiene, chimica, epidemologia, fasciatura e varie tra cui anche la scherma. Ma per la prima volta in ambito militare erano state istituite anche le cattedre di oculistica, otorinolaringoiatria, odontoiatria, medicina ed igiene coloniale, batteriologia e clinica farmaceutica. Nel 1916 fu tenuto il corso di tossicologica di guerra a soli tre mesi dalla funesta ecatombe chimica del Monte San Michele, durante la prima guerra mondiale. Nell’insegnamento di questa materia la scuola sarà sempre all’avanguardia grazie agli studi condotti negli anni trenta dal colonnello medico Lustig e nel secondo dopoguerra dalla costituzione dell’Istituto Didattico di Difesa NBC.
Negli anni trenta il numero degli allievi ufficiali frequentatori fu di un migliaio annuo, la scuola assunse un elevato prestigio tanto da ricevere il 12 febbraio 1933 la visita di Vittorio Emanuele III ed il 5 maggio 1933 quella di Mussolini.
Con lo scoppio della guerra la scuola formò migliaia di ufficiali e sottufficiali, di cui oltre 1000 caddero in vari fronti, tanto che nel 1952 la bandiera della Sanità militare fu onorata della medaglia d’oro dal presidente Einaudi. La Scuola nel dopoguerra risorse gloriosamente lavorando alla formazione complessiva di 40000 medici, 4000 farmacisti, 100 odontoiatri, 5000 infermieri e tecnici sanitari di cui molti decorati con medaglie al valor militare e civile. Ma il 14 luglio 1998, in seguito ad un decreto legislativo la scuola fu trasferita a Roma nella sua attuale sede, la caserma Cecchignola. Stessa sorte lo ha subita la caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio presso il Forte di Belvedere di Firenze, per la quale si prevede una destinazione civile. La caserma fu infatti costituita nel 1926, occupando gli ambienti di due ex conventi (quello dei santi Girolamo e Francesco e quello dello Spirito Santo e di San Giorgio), per ospitare gli alloggi degli allievi ufficiali, che in quegli anni diventando troppo numerosi non potevano più essere accolti nella caserma Redi.
Attualmente, in attesa di una definitiva destinazione, la caserma Redi è presidiata da un gruppo di medici militari comandato dal generale Santoro, che svolge attività medica nell’ospedale militare di San Gallo, oltre a curare, in alcuni locali della ex scuola, l’allestimento di un museo della sanità militare che riunisca i materiali originariamente destinata alla didattica oltre a quelli già esposti negli originari musei. Ad oggi sono censiti oltre 1.000 reperti: strumenti per lo studio della meteorologia, della batteriologia e della chimica, diapositive delle colonie africane, cere dimostrative per la ricostruzione facciale, cimeli, strumenti chirurgici usati in varie epoche e bacheche con centinaia tra le specie più velenose di animali conservati per fini farmaceutici.
RDF
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
Per oltre un secolo Firenze ha ospitato in un suggestivo luogo una delle più prestigiose istituzioni militari italiane: la Scuola di Applicazione di Sanità Militare. Questa accademia difatti aveva sede in via Venezia, nei locali dell’ex convento di San Domenico in Cafaggio. La costruzione del complesso conventuale fu avviato nel 1297 ed all’inizio del Trecento fu impreziosito da un ampio ed elegante chiostro che nel XV° secolo fu chiamato del Maglio, dal nome di una pratica ludica molto in voga nella Firenze di quel periodo. Il gioco era simile al moderno tamburello ma per lanciare la palla di legno si utilizzava una grossa mazza di legno, una sorta di martello, detta maglio. Era usanza praticare questa attività in un viottolo che delimitava gli orti del suddetto convento da quello del vicino convento di San Marco. Nei secoli successivi con il termine Maglio s’inizio ad identificare tutto il quartiere compreso tra le attuali piazze d’Azeglio e della Libertà, che tra il 1862 e il 1864 fu convertito in zona residenziale da un progetto dell’ingegnere Del Sarto. Furono quindi abbattuti, secondo il progetto dell’architetto Poggi, la cinta muraria lungo gli attuali viali di circonvallazione e la piramide idraulica della Torre del Maglio che serviva a portare nella zona l’acqua proveniente da Pratolino. La torre era posta in prossimità delle mura all’altezza di via del Maglio, la via che nel 1878 prese invece la denominazione di via Alfonso La Marmora in onore del generale che visse e morì nella vicina via Venezia.
Fino alla metà dell’800 il convento di San Domenico in Cafaggio era stato la residenza delle suore domenicane; poi nel 1865, in base alla legge Siccardi fu acquistato dal Ministero della Guerra per destinarlo prima a lazzaretto militare, poi a caserma di Bersaglieri ed ancora a fabbrica militare di carne in scatola. La svolta avvenne nel 1882, quando il 16 novembre il re Umberto I firmò il regio decreto che ufficializzava l’istituzione dal 1° gennaio del 1883 della Scuola di Applicazione di Sanità Militare, la prima accademia medica militare italiana per la formazione dei sottotenenti medici di complemento, attribuendole quale sede quella del complesso del Maglio, in quanto situato nella parte più salubre della città e prossima all’importante ospedale militare di San Gallo. Tra il 1883 e il 1889 gli edifici ex religiosi furono ristrutturati ed adattati alle esigenze della scuola-caserma che negli anni successivi fu intitolata al medico e naturalista toscano Francesco Redi (1626-1698). La scuola fu quindi dotata di una fornita biblioteca di testi specialistici e di laboratori per l’insegnamento della traumatologia di guerra, della batteriologia, di igiene, di chimica applicata all'igiene, di chirurgia sperimentale e di radiografia (1888), di un anfiteatro anatomico (1889) e di gabinetti di medicina legale e militare, di odontoiatria e di otorinolaringoiatria (1900). Infine furono allestiti alcune stanze museali: di preparati anatomici attinenti alla traumatologia, di fasciatura e di apparecchi d'uso frequente nella chirurgia di guerra e di mezzi di soccorso improvvisato e d'igiene.
L’intervento di ristrutturazione fu mirato alla salvaguardia dell’originaria architettura e dei beni artistici presenti nel convento. Infatti nella chiesa sconsacrata fu realizzata l’aula magna della scuola, garantendo però il recupero dell'altare, del trecentesco affresco attribuito alla scuola di Taddeo Gaddi e delle tredici lunette affrescate dai settecenteschi Meucci, Ferretti e Sederini, e rappresentanti scene di vita domenicana. Ma durante la destinazione militare il convento fu anche arricchito con interventi artistici. Il 1° novembre del 1924, alla presenza dei Reali d’Italia e di tutte le più importanti autorità istituzionali, militari, accademiche e scientifiche del paese, fu inaugurato nel giardino del chiostro il “Monumento al medico caduto in guerra” opera dello scultore ferrarese Minerbi. Il monumento è costituito da un gruppo scultoreo in bronzo ottenuto dalla fusione delle medaglie al valore dei medici militari decorati nella prima guerra mondiale. Sempre nel 1924 fu abbattuto il muro di cinta lungo via Cherubini per installare una robusta cancellata artistica dell’architetto milanese Mazzuccotelli, che ancor oggi permette dall’esterno una suggestiva veduta sul chiostro del Maglio. Infine nei giardini interni furono piantate aiuole di alloro fatte arrivare direttamente dal colle Palatino di Roma, lo stesso con cui la tradizione voleva che si ornasse la testa dei sommi poeti e letterati.
L’attività formativa della scuola si basava sull’insegnamento di varie materie: medicina legale, chirurgia di guerra, igiene, chimica, epidemologia, fasciatura e varie tra cui anche la scherma. Ma per la prima volta in ambito militare erano state istituite anche le cattedre di oculistica, otorinolaringoiatria, odontoiatria, medicina ed igiene coloniale, batteriologia e clinica farmaceutica. Nel 1916 fu tenuto il corso di tossicologica di guerra a soli tre mesi dalla funesta ecatombe chimica del Monte San Michele, durante la prima guerra mondiale. Nell’insegnamento di questa materia la scuola sarà sempre all’avanguardia grazie agli studi condotti negli anni trenta dal colonnello medico Lustig e nel secondo dopoguerra dalla costituzione dell’Istituto Didattico di Difesa NBC.
Negli anni trenta il numero degli allievi ufficiali frequentatori fu di un migliaio annuo, la scuola assunse un elevato prestigio tanto da ricevere il 12 febbraio 1933 la visita di Vittorio Emanuele III ed il 5 maggio 1933 quella di Mussolini.
Con lo scoppio della guerra la scuola formò migliaia di ufficiali e sottufficiali, di cui oltre 1000 caddero in vari fronti, tanto che nel 1952 la bandiera della Sanità militare fu onorata della medaglia d’oro dal presidente Einaudi. La Scuola nel dopoguerra risorse gloriosamente lavorando alla formazione complessiva di 40000 medici, 4000 farmacisti, 100 odontoiatri, 5000 infermieri e tecnici sanitari di cui molti decorati con medaglie al valor militare e civile. Ma il 14 luglio 1998, in seguito ad un decreto legislativo la scuola fu trasferita a Roma nella sua attuale sede, la caserma Cecchignola. Stessa sorte lo ha subita la caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio presso il Forte di Belvedere di Firenze, per la quale si prevede una destinazione civile. La caserma fu infatti costituita nel 1926, occupando gli ambienti di due ex conventi (quello dei santi Girolamo e Francesco e quello dello Spirito Santo e di San Giorgio), per ospitare gli alloggi degli allievi ufficiali, che in quegli anni diventando troppo numerosi non potevano più essere accolti nella caserma Redi.
Attualmente, in attesa di una definitiva destinazione, la caserma Redi è presidiata da un gruppo di medici militari comandato dal generale Santoro, che svolge attività medica nell’ospedale militare di San Gallo, oltre a curare, in alcuni locali della ex scuola, l’allestimento di un museo della sanità militare che riunisca i materiali originariamente destinata alla didattica oltre a quelli già esposti negli originari musei. Ad oggi sono censiti oltre 1.000 reperti: strumenti per lo studio della meteorologia, della batteriologia e della chimica, diapositive delle colonie africane, cere dimostrative per la ricostruzione facciale, cimeli, strumenti chirurgici usati in varie epoche e bacheche con centinaia tra le specie più velenose di animali conservati per fini farmaceutici.
RDF
Ottimo lavoro, con informazioni accurate. La Scuola è una di quelle realta' che Firenze ospita e della quale i fiorentini sanno ben poco.
RispondiEliminaLa Scuola di Sanità Militare nel Chiostro del Maglio formava gli ufficiali in s.p.e., mentre alla caserma Vittorio Veneto in Costa San Giorgio si formavano gli ufficiali di complemento.
RispondiEliminaal chiostro del Maglio ci facevamo il giuramento noi allievi ufficiali medici di complemento negli anni 60.La nostra "sede" era alla Costa San Giorgio. Feci il corso del settembre 1969.
RispondiEliminaIo ho frequentato nel 1971 il 33°corso A.C.S. e ho fatto il giuramento.Che bello,porto un ricordo bellissimo e indelebile con me,della casema e di Firenze e di tutte le persone che ho conosciuto
EliminaHo frequentato nell'autunno del 1989 il corso numero 102 auc come allievo di complemento farmacista giurammo nel chiostro dopo aver marciato da piazza San Marco fino a via Venezia con la gente fiorentina che applaudiva orgogliosa il nostro passaggio.Fu veramente un momento di grande emozione indimenticabile, come il vivido ricordo di tutti i colleghi conosciuti in quei tre mesi.
EliminaAnche io ho frequentato il 102^ corso auc medici sono Paolo Alitto! Ricordo quel trimestre con piacere
Elimina85 corso AUC.Freddo polare allo Spielberg ma ricordi indelebili e meravigliosi.Firenze e compagni di corso nel cuore per sempre
RispondiEliminaTutti medici e tutti ammalati per il freddo. Docce con acqua fredda. Ma nella vita può servire anche questo. Naturalmente Firenze è un'altra cosa
Elimina12°/94 in costa S.Giorgio, ultimo caporal maggiore di leva.
RispondiEliminaNella accurata descrizione di cui sopra, non vengono citati i numerosi cunicoli sotterranei cui si poteva accedere da diversi punti della caserma.
73° corso AUC Medici. Un capitolo della mia vita che non dimenticherò mai. Un soffio di gioventù che mi accompagnerà sempre!!
RispondiEliminaAnch'io ho fatto il 73° corso AUC medici alla Costa San Giorgio; bei tempi!! Sono oculista.
EliminaC’ero anch’io. 1 Compagnia 2’ plotone, 6’ squadra. Esperienza indimenticabile. 40 anni fa...
EliminaAnch'io. Ricordo la garitta di guardia praticamente nei giardini di Boboli. Che freddo di nottr e che sensazione di solitudine. Sono ortopedico.
Elimina1973 53°corso farmacisti in Costa S.Giorgio;fu il primo corso estivo,da maggio a luglio..! un saluto a tutti quelli che c'erano e che ricorderanno certamente le stupende giornate fiorentine...!!
RispondiEliminami farebbe piacere contattare alcuni vecchi commilitoni. Chi mi legge mi può trovare su Facebook.
Eliminagenn-mar 1964 ricordo con molta nostalgia il 34° corso AUC: è stata una indimenticabile esperienza
RispondiEliminanella meravigliosa cornice di Firenze.
Mando un saluto a tutti i colleghi del corso.
Alberto Severino
...QUALCUNO DEL 78° MEDICI ...?
RispondiElimina...QUALCUNO DEL 78° MEDICI ...?
RispondiElimina87° Corso AUC medici, "Don't worry"...
RispondiEliminaOggi, dopo 34 anni, ho ritrovato la mia compagna di allora, più bella che mai. Cosa chiedere di più...?
Beh, un ritrovo con gli amici di allora !
anche io ho frequentato l'87 corso AUC Medici. 1 Compagnia. Ricordi bellissimi. Silvano Marini. Frosinone.
EliminaHo fatto il corso a Firenze nel 1982-3 era estate e giocavamo i mondiali in Spagna....con Bearzot....a Costa San Giorgio fu un tripudio....chi si vuole mettere in contatto con me?
RispondiEliminaOttantesimo corso AUC medici a Costa San Giorgio. 1'compagnia.Bei tempi, cerano le iniziative del maggio fiorentino, le pseudo abbuffate con la paghetta settimanale, e poi eravamo giovani.
EliminaGianpaolo Della Casa
Mi risulta, da ispezione diretta, che la cancellata su via Cherubini fu ideata da Giannetto (Giovanni) Malmerendi (1893-1968) e battuta da Matteucci nel 1924, ditta con la quale il disegnatore xilografo e ceramista faentino collaborava; cfr. anche Dizionario biografico degli italiani. Nella cancellata: "IDEATO MALMERENDI" "BATTUTO MATTEUCCI"; sul chiavistello "Beatus circum spice". Non so cosa c'entri il citato architetto milanese Mazzuccottelli. Gradirei una risposta Franca Arduini
RispondiEliminaSalve,
RispondiEliminala ringrazio della sua segnalazione e sua precisazione che ritengo corrette. Il mio articolo, come indicato all'inizio del post, fu pubblicato la prima volta nel 2005 e, andnando a memoria, mi ricordo che le principali notizie sull'edificio della Scuola le presi da un opuscolo ufficiale della Scuola in cui si citava l'architetto milanese. Comunque, è diffusa l'attribuzione, sicuramente errata, della realizzazione del cancellata all'architetto Mazzuccottelli ( http://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?offset=480&ID=1488 )
Salve. Il fratello di mio padre frequentò la Scuola nel 1932. Così risulta dal suo stato di servizio. Ho una foto in cui è insieme agli altri colleghi del corso. Sullo sfondo si intravede un monumento e alcuni cipressi e sulla foto è scritto "173".Sarà il numero di corso?
RispondiEliminaSalve,
RispondiEliminasì è il numero del corso. Grazie
Qualcuno del 73° medici? Gennaio- marzo 1980.
RispondiEliminaIo frequentai il 70° corso auc Sanità a Costa San Giorgio nel I trimestre del 1979. Mesi felici e bei ricordi, una parentesi spensierata tra l'Università e l'ingresso nella professione.
RispondiElimina