“L’olio del Chianti Classico ha una tradizione antichissima tramandata di generazione in generazione. La produzione dell’olio di oliva ha avuto un forte impulso con il passare degli anni per motivi nutrizionali, religiosi (riti e cerimonie che imponevano l’uso dell’olio) e d’incremento demografico. Furono così trasformate ampie zone boschive in vigneti e oliveti, favorendo l’esaltazione dello straordinario paesaggio toscano compreso tra la città di Firenze e Siena (comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle in Val di Pesa). Un riconoscimento particolare della zona di produzione è stata la promulgazione di un editto del 1716 con il quale il Duca Cosimo III tracciava gli attuali confini dell’area di produzione riconoscendo la qualità delle attuali produzioni olivicole e viticole della zona. Nel 1819 il Trattato teorico-prativo completo sull’ulivo di G. Tavanti indicava già le principali cultivar esistenti nella zona del Chianti Classico.
L’olio extravergine di oliva del Chianti Classico è prodotto con olive di oliveti iscritti all’albo , costituiti per almeno l’80% da piante della varietà Frantoio, Correggiolo, Moraiolo e Leccino da sole o congiuntamente, e per un massimo del 20% da piante di altre varietà della zona […]. Ha un colore da verde intenso a verde con sfumature dorate, un odore netto di olio di oliva e fruttato e un sapore piccante e leggermente amaro. La presenza di note aromatiche rende quest’olio ottimo su insalate, minestre a base di legumi e su piatti della tradizione Toscana come la ribollita e la panzanella. […]”
(Tratto da: “Toscana, l’eccellenza del gusto”)
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