Le profezie del Savonarola
“[…] le profezie del Savonarola furono, per così dire,
riscoperte durante l’Assedio di Firenze; non solo la saggia suor Domenica, ma
vari frati furono impiegati dalla signoria a trarre auspici dalle oscure
espressioni del frate. Il suo detto, improvvisamente riesumato, <<Gigli
con gigli dover fiorire>>, fu inteso nel senso che occorreva aderire all’alleanza
francese, un’idea ben poco originale quando si pensa che il terrore del potere
spagnolo si era già rivelato nel Sacco di Roma. La signoria e la gente tennero
anche a ricordare un altro suo detto: che Firenze avrebbe perso tutto eppure si
sarebbe salvata. Ala luce di questa frase, ogni catastrofe era vista come un
presagio di vittoria finale: la perdita di Empoli, per esempio. Dopo averlo
bruciato, la Repubblica affidava al frate le sue speranze. Gesù Cristo fu
proclamato re dei fiorentini e la gente credeva realmente che la Città Sacra,
che Papa Bonifacio VIII aveva chiamato <<il quinto elemento>> e il
cardinale Pietro Damiani <<una nuova Betlemme>>, sarebbe stata
salvata dagli angeli, scesi in bande armate dai cieli. […]”
(Mary McCharty, Le pietre di Firenze, 1956)
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