Completata la ricognizione dei depositi di Firenze: gli ultimi risultati in un volume

Si intitola Dai Depositi. Nei depositi. Restauri e repertori di opere di opere d’arte dei
depositi fiorentini il secondo e ultimo volume frutto della pluriennale ricognizione nei
depositi dei beni storico-artistici di Firenze.
A quattro anni la pubblicazione del primo volume Dai depositi. Nei depositi. I Fondi Lotto per i
restauri e repertori di opere d’arte di alcuni depositi fiorentini, che proponeva solo un primo,
parziale censimento del patrimonio artistico fiorentino, la presentazione del nuovo lavoro è
prevista mercoledì 11 maggio, alle 17.30 nell’aula dell’ex-chiesa di San Pier Scheraggio agli
Uffizi (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili), alla presenza del Direttore delle
Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, del Soprintendente Belle Arti e Paesaggio per le province di
Firenze, Pistoia e Prato, Alessandra Marino, e con gli interventi di Cristina Acidini (già
Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e sotto la cui guida prese il via questa grande
perlustrazione del patrimonio), Timothy Verdon (Direttore del Museo dell’Opera di Santa Maria del
Fiore), Giorgio Federici (Segretario del Comitato Firenze 2016) e della stessa curatrice del
volume, Maria Matilde Simari, funzionario responsabile dei depositi delle Gallerie degli Uffizi e
coordinatrice di quelli dei beni di provenienza territoriale.
Come indica Alessandra Marino, responsabile della tutela dei beni storico artistici anche di
Firenze, nell’introduzione del libro, “nell’anno in cui ci apprestiamo a commemorare l’alluvione del 4 novembre 1966 credo che questo libro sia da considerare la prima e importante testimonianza di
quanto si è fatto (in ragione dell’alto numero di opere alluvionate presenti nei depositi e dei vari
restauri che le hanno interessate) e di quanto ancora resti da fare, in uno scenario che comunque
ci dice come nulla venga dimenticato, nulla abbandonato, nonostante sia sempre più difficile il
reperimento delle risorse necessarie per sopperire alle molte necessità”.
“Questo libro mette fine a tanti falsi miti e leggende urbane sui tesori nascosti nei depositi
fiorentini – aggiunge Eike Schmidt -, valorizzando al contempo le vere ricchezze di dipinti e oggetti
d’arte che vi sono conservati”.
Infatti, a 50 anni esatti dall’alluvione di Firenze – che si rivelò un trauma enorme per il patrimonio
artistico cittadino - si completa quest’azione di inventariazione e catalogazione delle opere
d’arte (riferite anche alla Città di Firenze) presenti in cinque depositi - Limonaia di Villa
Corsini a Castello, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, Villa medicea di
Poggio a Caiano, Villa medicea della Petraia a Castello e Laboratori di Restauro della
Fortezza da Basso – che dà l’opportunità di rispondere alla domanda che più volte è stata posta
dai media e da privati cittadini ai responsabili del patrimonio culturale: “ma cosa c’è nei depositi
della Soprintendenza?”.
“Sfogliando questo volume, e il precedente del 2012 – scrive Maria Matilde Simari nel suo testo
introduttivo -, si potrà avere la risposta con numeri, dati e immagini. Sarebbe poi auspicabile che,
una volta scoperto il contenuto di questi depositi, gli enti proprietari, e non solo loro, si attivassero
per restauri e ricollocazioni in luoghi adeguati. Non è raro udire e leggere l’affermazione che ‘la
conoscenza è il primo passo per la valorizzazione’”.
Inoltre, la ricerca ha permesso di stabilire con certezza non solo le “presenze” numeriche
delle opere nei depositi (quelle riferite alla sola città di Firenze attualmente inventariati sono
1114 tra dipinti, oggetti d’arte, affreschi e cornici), ma anche quelle che nel tempo sono
state riconsegnate agli enti proprietari (570) e quelle attualmente in restauro (822).

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