Il papa sepolto nel Battistero

Testo di Roberto Di Ferdinando

All’interno del Battistero, a destra dell’abside, sorge un magnifico sepolcro con sculture e bassorilievi di Donatello e Michelozzo. Una monumentale urna funebre degna di un papa, e difatti qui è sepolto proprio un papa, Giovanni XXIII, cioè Baldassarre Cossa, eletto pontefice dal Concilio di Pisa del 1410. Non c’è alcun errore, si tratta proprio di papa Giovanni XXIII e non è Angelo Giuseppe Roncalli. Andiamo per ordine.
Baldassarre Cossa nasce a Procida (Ischia) nel 1370, studia a Bologna e si laurea in diritto, ma il suo futuro sarà nella Chiesa. Grazie al potere ed all’influenza della sua famiglia, la sua carriera ecclesiastica è molto rapida. Nel 1402 è nominato cardinale diacono di Sant'Eustachio, l’anno successivo è Legato per Bologna. La sua autorevolezza aumenta sempre più tanto da impegnarsi in prima persona per ricomporre lo Scisma d’Occidente, facendo da intermediario tra il papa romano Gregorio XII e l’avignonese Benedetto XIII. Un ambizioso intento che ben presto fallisce, ma Baldassarre non si perde d’animo e decide di convocare lui stesso un Concilio, a Pisa; siamo nel 1408. Il Concilio è finanziato dallo stesso Baldassare e in parte da Firenze, con cui Cossa aveva legato una sorta di alleanza diplomatica ed economica grazie anche agli accordi commerciali con Giovanni di Bicci de' Medici, e da Luigi d’Angiò. Il Concilio, che si tenne da marzo a giugno 1409, depose i due pontefici e nominò Alessandro V e l'anno successivo, dopo la sua morte il 10 maggio 1410, lo stesso Cossa, che scelse il nome di suo padre e divenne così Giovanni XXIII. Ma Baldassarre desiderava essere sostanzialmente  il pontefice di tutta la Chiesa e quindi iniziò a tessere varie e pericolose alleanze nella penisola italiana, che ben presto lo portarono a privarsi dell’appoggio di Luigi d’Angiò ed a inimicarsi l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Sigismondo. Tanto che quest’ultimo nel 1415 lo fece deporre dal Concilio di Costanza ed arrestare nel castello di  Heidelberg.
L'11 novembre 1417 è eletto papa Martino V, il quale si adoperò per liberare il Cossa. Intervenne anche Giovanni di Bicci de' Medici, che pagò per la sua liberazione 30.000 fiorini. Baldassare, che tentò in vano un’altra fuga, si rassegnò al suo destino e giunse a Firenze il 23 giugno 1418 presentandosi, in abiti civili, davanti a Martino V riconoscendolo così come il legittimo pontefice. A sua volta il papa concesse al Cossa di rientrare nel Sacro Collegio come vescovo di Tuscolo. Baldassare Cossa morì a Firenze il 21 dicembre 1418 e fu sepolto, come da lui richiesto, nel Battistero di Firenze nella splendida sepoltura costruita da Donatello e Michelozzo tra il 1425 ed il 1430.
Ma baldassare Cossa fu papa o antipapa? Nonostante il Concilio di Costanza ne stabilì la destituzione, nell’Annuario Pontificio fino al 1947 appare, nella successione dei papi, il nome di Giovanni XXIII (cioè Baldassare Cossa), e solo in quell’anno, dopo 500 anni, fu tolto. Papa Roncalli disconobbe però  la successione e la legittimità di papa Cossa, pretendendo lui il nome di Giovanni XXIII. Curiosamente non ebbe stessa sorte il predecessore di Cossa, Alessandro V, al quale fu riconosciuta la legittimità pontificia, infatti dopo di lui c’è stato un Alessandro VI.
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Battistero, il sepolcro di Giovanni XXIII (immagine tratta da Wikipedia.it)


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