La Biblioteca Palagio di Parte Guelfa
“La Biblioteca Palagio di Parte Guelfa trova la sua collocazione all’interno dell’antica chiesa di Santa Maria sopra Porta (poi detta di San Biagio). La Chiesa, come indica il nome, era in origine ubicata presso la porta meridionale del primo cerchio delle mura medievali. Fu nel tempo più volte ricostruita e rimaneggiata. L’edificio, privo oggi della parte absidale e ridotto ad un puro involucro di mura, rivela nella facciata romanica una data azione che risale al XII-XIII secolo. […].
La storia della Chiesa è strettamente legata a quella dei Capitani di Parte Guelfa, che li si riunivano in consiglio ed a quali, nel 1410 fu concessa in patronato perpetua. Nel 1786, a seguito della soppressione dei conventi, l’edificio fu ceduto alla Comunità di Firenze. Fu spogliato dei suoi arredi, che furono dispersi e venduti, e utilizzato prima come magazzino di deposito dei carri per la corsa del Palio, poi come caserma dei pompieri. Dal 1923 al 1944 è stato sede del Gabinetto Vieusseux e successivamente dell’Università Popolare,
L’unica testimonianza che oggi rimane della ricchezza decorativa dell’antica chiesa e la cappella di San Bartolomeo. Questa si apre sul lato sinistro della navata con la muratura aggettante verso l’esterno sul vicolo di San Biagio. Fu fondata l’8 gennaio 1345 per volontà di Federigo di Bartolo Bardi, canonico e priore di quella chiesa, e membro di una delle più ricche e influenti famiglie fiorentine. Le scene, anche se in forma frammentaria, e decorazioni che sono riemerse a seguito di un recente restauro, insieme a ritrovate cromie, ci restituiscono un piccolo ambiente di grande suggestione. Qui il ricordo dell’importante Scuola Giottesca, fiorita Firenze nel Trecento, rivivere l’imponenza delle figure rimaste e nei frammenti di architetture dipinte, riconoscendo, nello stile intenso e serrato, modi collocabili nell’ambito di Maso di Banco. […]”
(A cure dei servizi: Belle Arti e Biblioteche del Comune di Firenze - Testo di Laura Lucchesi)
La storia della Chiesa è strettamente legata a quella dei Capitani di Parte Guelfa, che li si riunivano in consiglio ed a quali, nel 1410 fu concessa in patronato perpetua. Nel 1786, a seguito della soppressione dei conventi, l’edificio fu ceduto alla Comunità di Firenze. Fu spogliato dei suoi arredi, che furono dispersi e venduti, e utilizzato prima come magazzino di deposito dei carri per la corsa del Palio, poi come caserma dei pompieri. Dal 1923 al 1944 è stato sede del Gabinetto Vieusseux e successivamente dell’Università Popolare,
L’unica testimonianza che oggi rimane della ricchezza decorativa dell’antica chiesa e la cappella di San Bartolomeo. Questa si apre sul lato sinistro della navata con la muratura aggettante verso l’esterno sul vicolo di San Biagio. Fu fondata l’8 gennaio 1345 per volontà di Federigo di Bartolo Bardi, canonico e priore di quella chiesa, e membro di una delle più ricche e influenti famiglie fiorentine. Le scene, anche se in forma frammentaria, e decorazioni che sono riemerse a seguito di un recente restauro, insieme a ritrovate cromie, ci restituiscono un piccolo ambiente di grande suggestione. Qui il ricordo dell’importante Scuola Giottesca, fiorita Firenze nel Trecento, rivivere l’imponenza delle figure rimaste e nei frammenti di architetture dipinte, riconoscendo, nello stile intenso e serrato, modi collocabili nell’ambito di Maso di Banco. […]”
(A cure dei servizi: Belle Arti e Biblioteche del Comune di Firenze - Testo di Laura Lucchesi)
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