I talenti fiorentini
Il Dedalo, la prima formella a destra |
Sul campanile di Giotto vi è un piccolo rilievo di Dedalo, l’uomo-falco dell’antichità, il cui nome significa <<abile artigiano>>. Egli è ritratto tutto piumato con sulla scienza le ali fabbricate con le sue mani, da un disegno che si può attribuire a Giotto […]. Né sembra un puro caso che un fiorentino, Leonardo, inventasse la macchina volante e tentasse, così dicono, di volare da Monte Ceceri, l’alto picco fiesolano dove Milton colloca Galileo con la sua lente ottica e da dove i preti-astrologi etruschi solevano studiare i cieli. […]
La maggior parte dei grandi architetti e scultori fiorentini erano anche ingegneri. Brunelleschi cercò di organizzare la disfatta di Lucca per mezzo di un piano ingegnoso che deviasse il corso del fiume Serchio inondando i dintorni della città nemica (piano che fallì). Durante il grande assedio del 1530, Michelangiolo fu chiamato a dirigere la difesa della città e prima della sua fuga costruì, come fortificazioni della Repubblica, le mura ancora visibili presso San Miniato […]."
(Mary McCharty, Le pietre di Firenze, 1956)
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