La lapide in ricordo della ciuca
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
E’ uno dei pochi monumenti che Firenze ospita ed ha dedicato a degli animali. E’ la lapide in onore di una ciuca, posta all’interno del cortile di Palazzo Pitti (gli altri due monumenti sono la testa di toro sul Duomo e la lapide in onore del cavallo morto nel lungarno Anna Maria Luisa de' Medici, si vedano gli articoli in archivio di questo blog). Il cortile di Palazzo Pitti, originariamente disegnato dal Brunelleschi e poi rivisto dall’architetto Luca Fancelli, fu ristrutturato dall’Ammannati nella seconda metà del Cinquecento e per tale operazione lo scultore ed architetto di corte decise di avvalersi oltre che delle maestranze artigiane cittadine anche di alcuni animali, quest’ultimi ebbero il compito di trasportare i materiali. E tra questi animali la oggi nostra famosa ciuca (sebbene non è accertato che fosse una femmina) che diede il suo indispensabile apporto trainando o portando lastre di marmo, blocchi di pietre serene, legname e utensili. E per ricordare il suo fedele e silenzioso servizio, nel loggiato sinistro del cortile del palazzo fu affissa una lapide che la ritrae intenta al suo lavoro pesante, infatti, mentre traina una pietra squadrata. Sopra questo bassorilievo una scritta in latina che, tradotta, recita così: “lettighe, pietre e marmi, legnami, colonne portò, tirò e trasporto anche questa lapide”. La ciuca morì dopo poco tempo ma questo monumento ne ha reso immortali il ricordo e il suo prezioso lavoro.
RDF
E’ uno dei pochi monumenti che Firenze ospita ed ha dedicato a degli animali. E’ la lapide in onore di una ciuca, posta all’interno del cortile di Palazzo Pitti (gli altri due monumenti sono la testa di toro sul Duomo e la lapide in onore del cavallo morto nel lungarno Anna Maria Luisa de' Medici, si vedano gli articoli in archivio di questo blog). Il cortile di Palazzo Pitti, originariamente disegnato dal Brunelleschi e poi rivisto dall’architetto Luca Fancelli, fu ristrutturato dall’Ammannati nella seconda metà del Cinquecento e per tale operazione lo scultore ed architetto di corte decise di avvalersi oltre che delle maestranze artigiane cittadine anche di alcuni animali, quest’ultimi ebbero il compito di trasportare i materiali. E tra questi animali la oggi nostra famosa ciuca (sebbene non è accertato che fosse una femmina) che diede il suo indispensabile apporto trainando o portando lastre di marmo, blocchi di pietre serene, legname e utensili. E per ricordare il suo fedele e silenzioso servizio, nel loggiato sinistro del cortile del palazzo fu affissa una lapide che la ritrae intenta al suo lavoro pesante, infatti, mentre traina una pietra squadrata. Sopra questo bassorilievo una scritta in latina che, tradotta, recita così: “lettighe, pietre e marmi, legnami, colonne portò, tirò e trasporto anche questa lapide”. La ciuca morì dopo poco tempo ma questo monumento ne ha reso immortali il ricordo e il suo prezioso lavoro.
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