La finestra della Stazione dello Statuto


Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Doveva essere la nuova stazione per i treni ad Alta Velocità, oggi invece qui sostano quotidianamente non più di una decina di convogli e la domenica è chiusa completamente. Non esiste una biglietteria ed altri servizi per i passeggeri. E’ la stazione dello Statuto, che scavalca l’omonima via.
Negli anni Ottanta il Comune di Firenze, in accordo con le Ferrovie dello Stato, decise di riqualificare architettonicamente il lato settentrionale della scarpata ferroviaria qui esistente. L’idea era quella di potenziare questo scalo ferroviario, ritenuto strategico in quanto prossimo alla stazione di S. Maria Novella, alla Fortezza da Basso ed all’Ospedale di Careggi, così da destinarsi alla fermata dei treni regionali. Nel 1985 l’incarico del progetto, sul piano artistico, fu dato all’architetto Cristiano Toraldo di Francia (lo stesso della discussa, ed oggi abbattuta, pensilina della stazione centrale), quello strutturale, invece, all’ingegnere Grasso dell'Ufficio Tecnico delle Ferrovie dello Stato. Nel progetto originale, Toraldo di Francia aveva previsto la nuova stazione sopraelevata, dotata di una pensilina metallica, come  di ponte, richiamando il ponte Santa Trinita. Nel 1987 le Ferrovie cambiarono idea, infatti, questa stazione sarebbe divenuto lo scalo dei treni superveloci della tratta Roma-Milano. Questo cambiamento strategico, determinò una nuova progettazione, che previde l’ampliando gli spazi interessati. La nuova stazione assunse, per la sua posizione sopraelevata e la sottostante strada, anche un connotato scenografico, divenendo, secondo il suo progettista, una “nuova porta” di accesso al centro storico della città. E questo legame tra città storica e città nuova, è simboleggiato dalla finestra buontalentiana in pietra, posta al centro della travatura metallica, ben visibile da piazza Muratori per chi entra in città dalla periferia. La finestra, volutamente, inquadra sullo sfondo la cupola del Brunelleschi.
Nel 1991 le FF.SS. scelsero la stazione di Rifredi quale scalo dell’Alta Velocità e così questa dello Statuto, con i suo grandi spazi, perse pian piano di  importanza divenendo oggi una stazione quasi abbandonata.
RDF


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