La Firenze di Dan Brown


Testo di Roberto Di Ferdinando

E’ uscito il 14 maggio scorso l’ultimo libro di Dan Brown, dal titolo “Inferno”, in onore a Dante ed alla sua simbologia divina, ed è ambientato in gran parte a Firenze (le altre città coinvolte sono Venezia e Istanbul). Il protagonista, l’investigatore-professore Robert Langdon, si aggira per la Firenze contemporanea. Andiamo a scoprirla insieme a lui. Langdon, scampato ad un tentativo di omicidio, si sveglia nel letto di un ospedale fiorentino (l’autore parla erroneamente dell’ospedale di  Torregalli in Borgognissanti, invece dell’oramai dismesso ospedale di San Giovanni di Dio) e dalla finestra della stanza in cui è ricoverato si vede palazzo della Signoria. Dimesso dall’ospedale Langdon trova dimora in un appartamento in Oltrarno, quindi passeggia per viale Michelangelo, Porta Romana, il giardino dell’Istituto di Belle Arti e da qui nel Giardino di Boboli. Qui precisa è la descrizione del giardino: l’Isola e la Fontana dell’Oceano, il Viottolone, la Cerchiata (dove i rami degli alberi che costeggiano la strada si intrecciano dando vita ad una galleria naturale), la Fontana del Bacchino, palazzo Pitti, ed infine la Grotta del Buontalenti. Da qui riesce ad accedere al Corridoio Vasariano che lo porterà fino in palazzo Vecchio, alla Camera Verde, la prima sala del quartiere di Eleonora, i quartieri dove risiedeva la moglie di Cosimo I. Langdon raggiunge così il Salone dei Cinquecento e qui si sofferma ad osservare l’affresco “La battaglia di Anghiari” del Vasari, dove dietro si celerebbe un misterioso affresco di Leonardo. Ed ancora il passaggio per la Sala delle Carte Geografiche, dove, da una porta nascosta il nostro professore, all’inseguimento degli indizi nascosti nelle terzine della Divina Commedia, sale nel sottotetto, sopra la copertura del soffitto del Salone dei Cinquecento. Da qui scende per gli appartamenti del Duca d’Atene ed esce per la strada, grazie alla piccola porta di via della Ninna. Langdon rende onore a Dante, eccolo quindi passare per il Bargello, la Badia, la casa di Dante e la chiesa di Sanata Margherita de’ Cerchi, facendo visita alla tomba di Beatrice. Infine raggiunge il Battistero, soffermandosi sui misteriosi mosaici del pavimento, e dove Dante fu battezzato, e poi il Duomo, citando la storia della costruzione del Cupola e il dipinto di Michelino in cui è raffigurato Dante ed i tre Regni della Divina Commedia. Qui si conclude il primo soggiorno a Firenze di Langdon; ci ritornerà verso la fine del racconto, in una scena ambientata in palazzo Vecchio.
Un’ulteriore curiosità, anche la data (14/5/13) dell’uscita mondiale di “Inferno” ha un qualche di misterioso, infatti è l’anagramma di 3,1456 il valore approssimativo di pi greco, utilizzato per misurare le circonferenze: l’Inferno la Divina Commedia è suddiviso in cerchi concentrici …..
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