Modi di dire: il goal (gol) della bandiera

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Sembra ormai accertata che l’origine del gioco del calcio (football) derivi dal Calcio Storico Fiorentino. Ed a conferma di ciò c’è anche l’uso di particolari espressioni del calcio storico fatte, successivamente, proprie dal calcio moderno. Tra queste il modo di dire: “il goal (gol) della bandiera”.
Infatti, nelle origini del calcio storico fiorentino, il punteggio delle partite era segnato issando delle bandiere su dei pennoni, posti ai margini del campo di sabbia, verso la Cappella de’Pazzi, in Piazza di Santa Croce. Per ogni caccia (segnatura) era issata su per il pennone una bandiera quadrata del colore del Quartiere  che l’aveva  realizzata (i Quartieri storici di Firenze che si fronteggiano nel torneo del Calcio Storico Fiorentino, sono quattro:  Azzurri di Santa Croce, Verdi di San Giovanni, Rossi di Santa Maria Novella e Bianchi di Santo Spirito) mentre, per ogni mezza caccia, la bandiera colorata issata era triangolare. Se nessuna caccia o mezza caccia era segnata, il pennone rimaneva spoglio, senza alcuna bandiera. Un’umiliazione per il Quartiere che subiva tale sconfitta. Quindi ogni calciante, seppur nella sconfitta, metteva tutto il proprio sforzo per segnare almeno una caccia e quindi issare una bandiera del colore del proprio Quartiere su quel pennone e così l’onore era salvo. Tale unica segnatura era chiamata, per l’appunto: “il punto della bandiera”. Ancora oggi nelle partite di calcio (football), se una squadra subisce una sconfitta con molti goal al passivo, ma riesce a segnarne almeno uno, questo è definito il “goal della bandiera”.
RDF

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