Palazzo Pandolfini opera di Raffaello (?)
“[…] Vicino alla terza cerchia delle trecentesche mura e a porta San Gallo, nell’odierna piazza della Libertà, un solo edificio privato era stato costruito in questa zona occupata da conventi e monasteri, orti e giardini: il palazzo del vescovo Giannozzo Pandolfini oggi in via San Gallo. Vasari testimonia che l’autore del disegno del palazzo fu Raffaello Sanzio ed è da considerare la più importante architettura dell’Urbinate giunta finora noi, la cui costruzione fu diretta da un altro architetto, Giovan Francesco da Sangallo.
Passato in eredità da una generazione a un’altra dei Pandolfini, a metà dell’Ottocento il conte Alessio sposò l’inglese Sofronia Stibbert – sorella di Federigo 8che donò a Firenze la sua vastissima collezione di erudito) e si dedicò a un restauro generale del palazzo, nel cui ampio giardino la moglie coltivò pregiate piante di camelie. […]”.
(Tratto da “Il fascino del potere”, di Domenico Savini, in Firenze| Made in Tuscany, gennaio 2018)
Passato in eredità da una generazione a un’altra dei Pandolfini, a metà dell’Ottocento il conte Alessio sposò l’inglese Sofronia Stibbert – sorella di Federigo 8che donò a Firenze la sua vastissima collezione di erudito) e si dedicò a un restauro generale del palazzo, nel cui ampio giardino la moglie coltivò pregiate piante di camelie. […]”.
(Tratto da “Il fascino del potere”, di Domenico Savini, in Firenze| Made in Tuscany, gennaio 2018)
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