"Firenze? Qua non viene più nessuno....."
“[…] Napoli ha un gusto che il viaggiatore di oggi può
capire, anche se non lo condivide. Può capire Venezia…Roma..Siena. ma Firenze? - Qua non viene più nessuno - diceva scontento il vecchio Berenson
nella sua villa di Settignano, e la risuonante galleria di sculture del
Bargello gli dà ragione; quasi nessuno infatti viene a visitarla. Il grande
salone a volte sembra popolato da fantasmi di marmo: San Giorgio, San Giovanni,
San Giovannino, dei e tutori defunti della città. Le odierne guardie in
uniforme che fanno da sentinella alle creazioni di Donatello, desiderio
Michelozzo, Luca della Robbia, Agostino di Duccio, sono diventati chiacchieroni
a furi di star soli, come la gente confinata in prigione: piombano sul raro
visitatore (di solito uno storico d’arte) e lo lasciano proseguire a fatica.
Gli Uffizi, viceversa, sono invasi da orde barbariche calate
dal Nord, squadroni di turisti in calzoncini, con ai piedi sandali o scarpette
da tennis, al collo borraccia metallica e macchina fotografica, odorosi di
sudore e olio solare, che sono stati spinti fin qui a gomitate dalle loro guide
per contemplare la “Venere sulla conchiglia”. […] Firenze sta scolando la botte
turistica. […]”.
(Mary McCarthy, Le pietre di Firenze, 1956)
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