Il fermento culturale nella Firenze della seconda metà dell’Ottocento

“[…] Nasce, nel 1866, la ‘Nuova Antologia’: una testata che sarà il simbolo delle speranze e delle certezze della nuova borghesia liberale, della borghesia che si rispecchierà nelle conquiste e nel culto del Risorgimento e che – fiorentina per poco – non ammainerà più la bandiera per tutti i cent’anni che ci dividono da noi. La ‘Nuova Antologia’ segue di sette anni la nascita dell’Università fiorentina, un altro organismo che la capitale rafforzerà e consoliderà: Università che si era articolata, fin dal decreto ricasoliano del 22 dicembre 1859, come ‘Istituto di studi superiori pratici di perfezionamento’ ripartito nelle quattro sezioni della medicina e chirurgia, delle Scienze fisiche e naturali, della Filosofia e filologia, degli Studi legali. Cui si aggiungerà, dopo il 1875, l’’Istituto superiore di scienze sociali Cesare Alfieri’, voluto dal figlio Carlo in onore non solo del lontano Presidente del Consiglio di Carlo Alberto, ma anche e soprattutto dei valori di severità e di austerità incarnati dal liberalismo piemontese. […].”
(Giovanni Spadolini, Firenze Capitale. Gli anni di Ricasoli)

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