Il "voltapentole"
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando
Oggi, per la giornata del fiorentino è risuonato a Firenze il colpo di cannone a salve sparato dal Forte di Belvedere per segnare lo scoccare del mezzodì. Così è stata ripristinata eccezionalmente per la giornata di festa odierna, quest’antica usanza fiorentina, introdotta nell’800 e proseguita fino agli inizi degli anni Cinquanta. Lo sparo del cannone, ribattezzato dai fiorentini “voltapentole” o "votapentole" perché indicava l’ora di pranzo (a Firenze fin dai secoli passati il pranzo si consumava alla ore dodici), serviva alla cittadinanza per rimettere in orario i propri orologi, che in passato erano prevalentemente a carica manuale, e per scandire la pausa pranzo per i lavoratori. Lo sparo del cannone era rivolto a mezz’altezza verso le campagne di Giramonte, non quindi verso la città, un’accortezza per evitare che lo spostamento d’aria e la potenza dello scoppio potessero danneggiare i monumenti.
RDF
Oggi, per la giornata del fiorentino è risuonato a Firenze il colpo di cannone a salve sparato dal Forte di Belvedere per segnare lo scoccare del mezzodì. Così è stata ripristinata eccezionalmente per la giornata di festa odierna, quest’antica usanza fiorentina, introdotta nell’800 e proseguita fino agli inizi degli anni Cinquanta. Lo sparo del cannone, ribattezzato dai fiorentini “voltapentole” o "votapentole" perché indicava l’ora di pranzo (a Firenze fin dai secoli passati il pranzo si consumava alla ore dodici), serviva alla cittadinanza per rimettere in orario i propri orologi, che in passato erano prevalentemente a carica manuale, e per scandire la pausa pranzo per i lavoratori. Lo sparo del cannone era rivolto a mezz’altezza verso le campagne di Giramonte, non quindi verso la città, un’accortezza per evitare che lo spostamento d’aria e la potenza dello scoppio potessero danneggiare i monumenti.
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La riproduzione del cannone utilizzato per lo sparo di mezzogiorno |
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