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Firenze, agosto 1944

"[...] Quando attaccammo Firenze, e da Porta Romana, da Bellosguardo, da Poggio Imperiale penetrammo nelle strade di Oltrarno, io tolsi il caricatore dal mio mitra, e porgendolo a Jack gli dissi: - Aiutami, Jack. Non voglio diventare un assassino —. jack mi guardo sorridendo: era pallido, e gli tremavan le labbra. Prese il caricatore che gli porgevo, e se lo mise in tasca. Poi tolsi il caricatore dalla mia Mauser, e glielo porsi, Jack allungò la mano, e, sempre sorridendo, quel suo sorriso triste ed affettuoso, mi tolse i caricatori che sporgevano dalle tasche della mia giubba. - Ti ammazzeranno come un cane — disse. - È una bellissima morte, Jack. Ho sempre sognato di poter essere, un giorno, ammazzato come un cane. In fondo a Via di Porta Romana, là dove quella strada entra obliquamente in Via Maggio, i franchi tiratori ci accolsero con un rabbioso fuoco di fucileria dai tetti e dalle finestre. Ci toccò saltar giù dalle jeep e avanzar camminando curvi lungo i muri, sotto le ...

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