I “Danti del Cento”

Foto: https://trivulziana.milanocastello.it
“[…] Anche il “ghibellin fuggiasco”, studioso dei numeri e dei loro echi esoterici, avrebbe apprezzato queste imponenti cifre tonde che si intrecciano in una storia lontana. Con il termine “Danti del Cento” si indica una ricca serie di manoscritti della Divina Commedia realizzata
nel XIV secolo a Firenze e per lungo tempo considerata opera di un unico copista. Si legge infatti
Nella cinquecentesca leggenda del Borghini che “si conta d’uno che con cento Danti ch’egli scrisse, maritò non so quante sue figliuole; e di questo se ne trova ancora qualcuno, che si chiamano 'di quei del cento’”. Il copista avrebbe quindi realizzato cento codici del poema dantesco per creare la dote delle figlie da maritare. Se si tiene conto che la media giornaliera per un professionista della scrittura andava dalle 4 alle 6 pagine, è evidente quanto questa rientrasse a buon diritto tra le imprese titaniche degne di memoria! Gli studi effettuati sugli esemplari pervenutici hanno però dimostrato che quella del Borghìni è   versione un po’ romanzata della realtà. I “Danti del Cento” non sono frutto del sudore di un padre indaffarato a sistemare le giovani figlie. A realizzarli sono stati Ser da Barberino e circa altri ventinove copisti che con un metodo potremmo dire “seriale”, hanno dato vita a quella che risulta oggi essere la più importante testimonianza storica, testuale e codicologica della Divina Commedia.
(Tratto da: “Lo Zigozago, satira e tradizioni”, in Lungarno di novembre 2021)

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