Il carro da guerra di Fiorenza nelle pagine di Mary McCarthy

“[…] Il carroccio o carro di guerra fiorentino, era tirato da due belle giumente coperte da una gualdrappa scarlatta; il legno dipinto in vermiglione era guarnito di intagli raffiguranti leoni; il conducente era vestito di rosso cremisi. Una bandiera di seta rossa e bianca ondeggiava dall’asta, che terminava in una mela d’oro ed era adorna di rametti di palma d’olivo. Una campana ed un prete scendevano in battaglia col carroccio; il tintinnare della campana, mentre il carro pesante si muoveva il prete, in modo che il morente potesse ricevere gli ultimi conforti religiosi. L’esercito era anche accompagnato da un campanone chiamato la Martinella, o Campana degli Asini; per trenta giorni prima che iniziasse il combattimento, una campana di guerra rintoccava dal grande arco di Porta Santa Maria, perché il nemico avesse il giusto avvertimento. […]”
(Mary McCarthy, Le pietre di Firenze, 1956)

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