Modi di dire legati ai venti

Immagine tratta da: icim2.mdac.it
Il toscano ha più locuzioni di uso popolare che traggono ispirazione ed origine dai venti che battono le coste del mar Tirreno.
Di seguito alcune di queste espressioni. Parto dalla più diffusa, utilizzata anche in italiano: “perdere la tramontana!”, che si usa per indicare una persona che non ha più l’orientamento, o, più specificatamente, che è in uno stato mentale confuso. L’origine di questo modo di dire nasce proprio dal vento freddo di  tramontana, che soffia, appunto, dal punto cardinale di riferimento, il Nord. L’espressione nasce quindi nel gergo marittimo, infatti durante la navigazione se si perdono i punti di riferimento è impossibile condurre la nave verso la destinazione prefissata. Da qui, l’utilizzo di tale espressione per indicare  disorientamento e confusione. La parola ‘tramontana’ avrebbe, a sua volta, varie origini: dal latino ‘intra montes’ o ‘tra montes’ cioè che soffia da oltre i monti. Infatti, se ci poniamo al centro del mar Tirreno sentiremo soffiare questo vento dai quadranti settentrionali, dalle lontane Alpi. Invece, c’è chi fa derivare la sua etimologia, dal paese di Tramonti, situato, appunto, a Nord di Amalfi, una delle quattro repubbliche marinare, e dove si diffuse per la prima volta in Occidente  l’utilizzo delle bussole.
Altra espressione è: “tu sei uno sciroccato!”. In questo caso si ricorre a tali parole per indicare una persona che compie azioni e gesti senza senso, o in maniera bizzarra, stravagante. Anche qui l’espressione nasce dal vento, lo Scirocco, che, invece, soffia da sud-est. E’ il vento caldo proveniente dall’Africa che anticipa una perturbazione, che porta la pioggia mischiata alla sabbia, che quando soffia riempie l’aria di umidità. Per tutte queste sue caratteristiche spesso mal accettate, si riteneva che portasse alle persone stati d’animo di sofferenza, ma anche di pazzia. Da qui il suo impiego in tale espressione popolare per indicare persone ed atteggiamenti stravaganti.  La parola ‘scirocco’ deriva dall’arabo ‘sciouq’, che a sua volta trae origine da ‘sciarq’, che si traduce con ‘levata del sole’, Levante, Oriente, cioè la regione da cui soffia.
Infine, l’espressione: “prendere una libecciata”. Il libeccio è il forte vento che impetuoso soffia da sud-ovest. Il libeccio porta mare con molto moto ondoso ed intensi rovesci, e dura almeno tre giorni. E le sue raffiche potenti letteralmente schiaffeggiano tanto da farlo diventare proverbiale, ed essere protagonista di questo modo di dire, che si utilizza, appunto, per indicare una situazione in cui una persona riceve una decisa ripassata, una sfuriata, è presa verbalmente a schiaffi. Nelle attività sportive è usata per sottilineare sconfitte pesanti. La parola ‘libeccio’ deriva dal latino ‘libiticus’, a sua volta originario da ‘auster libycus’, cioè il vento che proviene dalla Libia.
Roberto Di Ferdinando

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