Il Crocifisso di Michelangelo in Santo Spirito
“Fece per chiesa di Santo Spirito un Crocifisso di legno che si pose ed è sopra il mezzo tondo dello altare maggiore" (Vasari)
“Nel 1962 Magrit Lisner, in occasione del censimento dei crocifissi toscani effettuato su base stilistica, storica e tipologica, riscontrando alcune novità formali in un crocifisso ligneo custodito sulla parete del Refettorio del Convento di Santo Spirito, ne sollecitò il restauro.
L'alta qualità dell'opera emersa al di sotto di una rozza ridipintura, indusse la studiosa tedesca ad identificare in questa scultura il crocifisso di Michelangelo - come scrivevano i suoi biografi, il Condivi e il Vasari - per Niccolò Bichiellini, priore di Santo Spirito, nel cui ospedale annesso il giovane Michelangelo aveva libero accesso per studiare anatomia. […].
Nel Dicembre dell'anno 2000 il crocifisso ritorna in Santo Spirito.
L’originaria collocazione - sopra il mezzo tondo dell’altare maggiore, come ricordava il Vasari non risultava più, a seguito delle modificazioni strutturali operate ai primi del seicento, adatta ad un'opera di dimensioni piuttosto ridotte. Viene scelta, come nuova collocazione, la Cappella Barbadori […].
Si ritiene che Michelangelo abbia scolpito il crocifisso tra la primavera del 1493 e l'autunno 1494 all'età di diciotto anni. Il Cristo, messo sopra l'arco che soprastava l'altare maggiore rappresentava il centro e il culmine del culto e per capire l'opera del giovane Michelangelo è indispensabile tener conto di questa sua posizione originaria. Secondo il Vasari, Michelangelo avrebbe fatto la figura "a compiacenza del priore” il quale gli diede "comodità di stanze".
L'aspetto dell'opera doveva essere stato certamente influenzato dalla sua localizzazione.
La chiave dell'arco del coro quattrocentesco, per ragioni statiche, non permetteva che lì collocasse una figura troppo pesante, le stesse dimensioni del coro impedivano che essa fosse di proporzioni monumentali. Perciò l’altezza del Cristo viene definita dal Condivi "poco meno chel naturale”. Il crocifisso è la prima opera eseguita da Michelangelo per una chiesa e, probabilmente, prima figura di dimensioni notevoli che sia giunta sino a noi. Nonostante la giovane età, questo Cristo è stato concepito con una logica sorprendente: visto frontalmente la posizione del corpo appare condizionata dall'inchiodatura dei piedi. La posizione delle gambe snellisce la parte inferiore e lo sguardo corre, quasi senza volerlo, al volto quieto di Gesù. Michelangelo ha scolpito il Cristo nudo, tenendo conto che gli sarebbe stato aggiunto un perizoma di stoffa che invece col tempo è andato perduto.
Inoltre, nonostante fosse ben consapevole del fatto che il crocifisso sarebbe stato collocato in un punto molto elevato, egli si dedicò con la massima cura alla modellatura considerando il dettaglio richiesto dalla posizione della figura: di solito le braccia e le mani di un crocifisso di legno non suscitano grande interesse, qui invece si nota subito che, per inchiodare le mani alla croce, Michelangelo ha girato leggermente le avambraccia creando con ciò una tensione che mette in rilievo i tendini del polso.
(Tratto da "Il Crocifisso di Santo Spirito”, edito dal Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura).
L'alta qualità dell'opera emersa al di sotto di una rozza ridipintura, indusse la studiosa tedesca ad identificare in questa scultura il crocifisso di Michelangelo - come scrivevano i suoi biografi, il Condivi e il Vasari - per Niccolò Bichiellini, priore di Santo Spirito, nel cui ospedale annesso il giovane Michelangelo aveva libero accesso per studiare anatomia. […].
Nel Dicembre dell'anno 2000 il crocifisso ritorna in Santo Spirito.
L’originaria collocazione - sopra il mezzo tondo dell’altare maggiore, come ricordava il Vasari non risultava più, a seguito delle modificazioni strutturali operate ai primi del seicento, adatta ad un'opera di dimensioni piuttosto ridotte. Viene scelta, come nuova collocazione, la Cappella Barbadori […].
Si ritiene che Michelangelo abbia scolpito il crocifisso tra la primavera del 1493 e l'autunno 1494 all'età di diciotto anni. Il Cristo, messo sopra l'arco che soprastava l'altare maggiore rappresentava il centro e il culmine del culto e per capire l'opera del giovane Michelangelo è indispensabile tener conto di questa sua posizione originaria. Secondo il Vasari, Michelangelo avrebbe fatto la figura "a compiacenza del priore” il quale gli diede "comodità di stanze".
L'aspetto dell'opera doveva essere stato certamente influenzato dalla sua localizzazione.
La chiave dell'arco del coro quattrocentesco, per ragioni statiche, non permetteva che lì collocasse una figura troppo pesante, le stesse dimensioni del coro impedivano che essa fosse di proporzioni monumentali. Perciò l’altezza del Cristo viene definita dal Condivi "poco meno chel naturale”. Il crocifisso è la prima opera eseguita da Michelangelo per una chiesa e, probabilmente, prima figura di dimensioni notevoli che sia giunta sino a noi. Nonostante la giovane età, questo Cristo è stato concepito con una logica sorprendente: visto frontalmente la posizione del corpo appare condizionata dall'inchiodatura dei piedi. La posizione delle gambe snellisce la parte inferiore e lo sguardo corre, quasi senza volerlo, al volto quieto di Gesù. Michelangelo ha scolpito il Cristo nudo, tenendo conto che gli sarebbe stato aggiunto un perizoma di stoffa che invece col tempo è andato perduto.
Inoltre, nonostante fosse ben consapevole del fatto che il crocifisso sarebbe stato collocato in un punto molto elevato, egli si dedicò con la massima cura alla modellatura considerando il dettaglio richiesto dalla posizione della figura: di solito le braccia e le mani di un crocifisso di legno non suscitano grande interesse, qui invece si nota subito che, per inchiodare le mani alla croce, Michelangelo ha girato leggermente le avambraccia creando con ciò una tensione che mette in rilievo i tendini del polso.
(Tratto da "Il Crocifisso di Santo Spirito”, edito dal Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura).
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