Il Giardino Stibbert
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A questo importante spazio verde si affianca un ricchissimo museo, già dimora di Frederick Stibbert, il ricco collezionista anglo-fiorentino che nel corso della sua vita raccolse numerosissimi pezzi di antiquariato, acquistati in Italia e in Europa, tutt’oggi qui custoditi. […].
Il giardino, in principio, era piuttosto semplice, con ampie aiuole all’italiana; Stibbert intervenne sulla struttura originaria trasformandola nel corso del tempo, anche attraverso l’acquisizione di terreni limitrofi, in un parco all’inglese ricco di tutto ciò che all’epoca era di gran moda. Egli si avvalse dell’opera dei più noti architetti e artisti del tempo, abbellendo il parco di statue, vasche, tempietti, false rovine e specie botaniche pregiate.
«Le opere effettuate si collocano tra la fine degli anni cinquanta e gli anni novanta dell’‘800 […] cominciando dall’inserimento del laghetto sulle cui rive si specchia un piccolo tempio in stile neo-egizio.
Una piccola scalinata, fiancheggiata da sfingi e leoni, introduce all’interno, mentre un secondo ingresso, rivolto verso terra, è preceduto da tre coppie di sfingi; ai lati della porta, si trovano due coppie di statue di faraoni». In origine, il lago era dotato anche di un attracco e di un piccolo imbarcadero per consentire la “navigazione”.
«Negli anni successivi, si realizzò il grande viale di accesso, il viale dei Tigli, che circonda il parco e conduce all’ingresso del museo; qui, si ammira il tempietto ellenistico, costruito dall’ingegner Passeri nel 1863 per decorare la parte nord del giardino.
Ispirato a esempi classici, a pianta centrale, sormontato da una piccola cupola rivestita di piastrelle a scaglie in maiolica colorata, è molto originale e ben conservato. Al suo interno sono incastonati piatti di manifattura toscana, mentre al centro spicca una statua in terracotta dipinta, rappresentante Flora, opera, come le altre, di Francesco Gaiarini».
All’interno del parco si trova anche una splendida Limonaia, realizzata da Giuseppe Poggi, che in passato alloggiava, oltre agli agrumi, le piante tropicali che Stibbert coltivava con passione. Questa elegante struttura, recentemente restaurata, è disponibile per incontri, conferenze, feste aziendali e private.
(Tratto da: INGLESE ANCHE IL PARCO, di Càrola Ciotti, in Informatore, settembre 2013)
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