Amerigo Vespucci

 

Foto tratta da wikipedia.it

“[…] Amerigo Vespucci. Il grande navigatore fiorentino è passato alla storia per essere stato il primo a raggiungere la consapevolezza che le terre scoperte da Cristoforo Colombo erano un “nuovo mondo”, come lo stesso Vespucci scrisse a Lorenzo Pierfrancesco de’ Medici, in una
lettera che suscitò scalpore in tutta Europa.
Così, quando nel 1507 il cartografo tedesco Martin Waldsemuller realizzò una mappa del mondo
(attualmente conservata nella Biblioteca del Congresso a Washington) comprendente le nuove scoperte, su proposta del poeta e filosofo Matthias Ringmann, utilizzò, all’insaputa dello stesso Vespucci, il nome America (femminile del nome Americus, così come erano femminili i nomi degli altri continenti) per indicare il nuovo mondo.
[…] Figlio del notaio Nastagio Vespucci, il giovane Amerigo, nonostante l’educazione umanistica, si era dedicato agli affari ed era divenuto agente commerciale del banco dei Medici a Siviglia. Continuava a coltivare studi di geometria, cosmografia e astronomia.
A Siviglia conobbe Cristoforo Colombo e lo aiutò ad organizzare la sua terza spedizione.
Poi, ritiratosi dagli affari ormai quarantacinquenne, nel 1499, il Vespucci si dette a sua volta alle
spedizioni transoceaniche. Fu lui a scoprire nel 1501-1502, quelli che oggi chiamiamo baia di Rio de Janeiro e Rio de la Plata.
Alcuni documenti parlano di un primo viaggio di Vespucci già nel 1497, quando una spedizione |
spagnola della quale faceva parte raggiunse la Guyana, forse il Brasile,  inoltrandosi, poi, nel Golfo del Messico.
Ben più documentato il viaggio del 1499, che giunse fino all’estuario del Rio delle Amazzoni;
qui, per la presenza di una grande massa di acqua dolce nel mare, intuì che non si trattasse di un’isola, bensì di una terra sconfinata. Risalì, quindi, il corso del fiume, dove incontrò un
rigoglioso ambiente naturale e numerose popolazioni indigene. […].
Salpato da Lisbona, il 14 maggio 1501, sotto bandiera portoghese, il navigatore toscano approdò nell’autunno-inverno successivo nelle baie di Tutti i Santi e di Rio de Janeiro, scoprì il Rio della Plata e si spinse all’estremo sud del continente, fino allo stretto poi scoperto da Magellano. Durante il viaggio individuò la costellazione della Croce del Sud, punto di riferimento per i navigatori per l’individuazione del polo celeste australe, così come la stella polare è nell’emisfero settentrionale.
Fu proprio quando si trovò a costeggiare la Terra Brasilis che Vespucci si convinse, definitivamente, che essa non aveva nulla a che vedere con l’Asia: memore delle notizie ricevute alle Isole di Capo Verde dalle spedizioni che tornavano dall’india, si rese conto di essere approdato in un nuovo continente, dove la flora e la fauna, gli usi e i costumi delle popolazioni indigene erano diversi da quelli dell’oriente.
Scrisse così al Medici: “Arrivai alla terra degli Antipodi, e riconobbi di essere al cospetto
della quarta parte della Terra. Scoprii il continente abitato da una moltitudine di popoli e animali
Più della nostra Europa, dell’Asia o della stessa Africa”.
(Tratto da: “Te la do io l’America”, di Gabriele Parenti, Informatore del febbraio 2012)

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