Modi di dire: "A tutto spiano"

Il vecchio modo di dire fiorentino “a tutto spiano”, in sintesi, sta a significare “al massimo”, o la quantità “più grande”.
Viene usato, infatti, quando si mangia tanto da scoppiare o a “crepapelle”, cioè a tutto spiano, si corre di gran carriera senza risparmio d’energia, a tutto spiano, si lavora alacremente a tutto spiano
[…]. Il detto deriva dal lavoro dei fornai poiché lo “spiano” era appunto il contenitore utilizzato come sistema di misura per la quantità del grano che ogni mese gli Ufficiali della Grascia o dell’Abbondanza, assegnavano ai fornai per la pianificazione: se non c’erano carestie o particolari scarsità del prodotto, la quantità erogata con profusione era appunto quella a “tutto spiano”, cioè con lo spiano colmo fino all’orlo, mentre in caso contrario veniva ridotta a mezzo spiano o anche di meno. Se poi gli eventi precipitavano, il grano era sostituito con altri cereali meno nobili che determinarono un altro modo di dire: “in tempo di carestia è buono il pan di veccie”. […]”
(tratto da: “Pane, farina e fiorentini: una relazione a tutto spiano”, di Luciano e Ricciardo Artusi, in Reporter di maggio 2017)

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