Modi di dire: “ì fottuto”
Testo di Roberto Di Ferdinando
Il grande Riccardo Marasco, nella sua canzone “Signora
Beatrice”, immagina Beatrice, la donna amata da Dante, che, quasi gelosa, si
lamenta del sommo poeta che la trascura per comporre la Commedia Divina. Marasco racconta
di Beatrice che parla ad una confidente per denunciare le scarse attenzioni di
Dante, e nel ritornello la fa esprimere così: “un giorno o l'altro te lo
saluto, prendo ì fottuto e me ne vò!".
La parola “fottuto” indica quindi un patrimonio monetario, solitamente
non ingente, anzi di scarso valore. L’origine, antica, è oscena, infatti, il fottuto era
la paga che le prostitute, che esercitavano nei postriboli, riscuotevano a
fine giornata sulla base di quanto (senza giri di parole) avevano “fottuto”.
Fottuto quindi da fottere, dal latino “futuere”, a sua volta
dal greco “phyteyo” ( genero, produco: inteso nella sua accezione volgare per
indicare il mero atto sessuale), che a sua volta trae origine, sempre dal greco
“phyo” (faccio essere).
RDF
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