Da tafani ad api, l’ascesa dei Barberini

Palazzo Tafani da Barberino
“[…] I Barberini risultano originari di Ancona e presenti a Barberino Val d’Elsa già nel 1074, infatti esiste tutt’oggi nel comprensorio una località detta “Tafania”, nome decisamente singolare a conferma di un loro antico possesso. Infatti quando arrivarono non si chiamavano Barberini, bensì Tafani. Solo nel ‘300 si insediarono a Firenze in Santa Croce con lo stesso cognome ed i più con la specifica “da Barberino” […]. Nel loro stemma campeggiavano quindi tre tafani inizialmente accompagnati da una forbice (da tosatore? Da sarti?) forse ad indicare la loro attività preminente ancor oggi oggetto di discussione. Della lor presenza a Firenze rimangono tracce visibili sia nella chiesa di Santa Croce, lastra tombale e due stemmi, sia in Borgo dei Greci, dove al numero 20 si legge alla base di uno stemma con tre tafani “Questa casa già dei Tafani da Barberino fu restaurata da Beatrice Corsini nei Pandolfini l’anno MDCCCCXXVIII”. Sul muro di una costruzione quasi a fronte restano le tracce di uno stemma molto compromesso con l’impronta, con grande probabilità, di tre tafani. Con l’inurbamento, entrando in società, fu poi eliminata la parte “fastidiosa” del patronimico riducendosi solo agli inizi del ‘400 in De Barberino, ma fu conservato l’antico stemma con i tre tafani che un ramo della famiglia, i Barberini appunto, portò con se a Roma alla fine del ‘500. […] Bisogna aspettare il ‘600 allorché un nuovo Maffeo da Barberino, papa nel 1623 col nome di Urbano VIII, ormai poco soddisfatto di essere rappresentato da un simbolo così imbarazzante, modificò la raffigurazione araldica sostituendo i tafani con le api. […] Le” Api dei Barberini” [...]".
(Tratto da “Le api dei Barberini? Propaganda ingannevole!”, di Marco Accorti, in “Microstoria”)

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