Le patate del Granduca
“[…] <<trascuravasi questa e quasi disprezzavasi in passato; venne nel 1816 il tifo, ed avendo a compagna la carestia, la necessità fece da maestra. Tutto il contado coltiva ora le patate, ne ottiene raccolte abbondantissime e per lo meno si giova di esse con sommo utile per ingrasso del bestiame>> (Atlante Geografico, Fisico e Storico del Granducato di Toscana di Attilio Zuccagni Orlandini, 1832).
Per gli abitanti di montagna rappresentò una valida integrazione alla dieta a base di castagne. […] Un divertente aneddoto diffuso nella zona di Cetica narra che il Granduca di Toscana in visita in Casentino, passando per Cetica, avesse molto apprezzato il sapore delle patate del luogo. Dalla folla sembra che un ceticatto abbia esordito dicendo:<<Ne mangi quante ne vuole, Signor PRincipe, tanto noi si danno ai maiali!>>”
(Tratto da: Guida ai prodotti agroalimentari del Casentino, a cura dell’EcoMuseo del Casentino)
Per gli abitanti di montagna rappresentò una valida integrazione alla dieta a base di castagne. […] Un divertente aneddoto diffuso nella zona di Cetica narra che il Granduca di Toscana in visita in Casentino, passando per Cetica, avesse molto apprezzato il sapore delle patate del luogo. Dalla folla sembra che un ceticatto abbia esordito dicendo:<<Ne mangi quante ne vuole, Signor PRincipe, tanto noi si danno ai maiali!>>”
(Tratto da: Guida ai prodotti agroalimentari del Casentino, a cura dell’EcoMuseo del Casentino)
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