Il Museo delle Carrozze

Foto tratta dal sito degli Uffizi)
“[…] a destra dell’ingresso principale (di palazzo Pitti) c’è il Museo delle carrozze, chiuso dal 2002 ed oggi visitabile, a richiesta, solo dagli studiosi. Vi sono conservate dieci carrozze e due portantine. La più preziosa è sicuramente quella di Ferdinando III di Lorena, intagliata nel 1816 da Paolo Santi e dipinta dal pratese Antonio Marini.”
(Testo di Marco Merola, pubblicato su SETTE-Corriere della Sera il 15 gennaio 2016)

“Prima di una serie di cinque berline realizzate a partire dal 1817 per volontà di Ferdinando III di Lorena, questa di gran gala venne decorata su sportelli, retro e fronte del cocchio con i ritratti di esponenti delle casate medicea e lorenese. Lorenzo il Magnifico, Cosimo I e Cosimo II de’ Medici, raffigurati a loro volta in carrozza, compaiono accanto a personalità rappresentative della loro epoca, rispettivamente Agnolo Poliziano, Giorgio Vasari e Galileo Galilei, mentre a Pietro Leopoldo di Lorena sono associate le allegorie dell’Abbondanza e del Commercio. All’indomani del Congresso di Vienna (1814-1815), che restaurava sui troni europei i sovrani spodestati da Napoleone, questa scelta iconografica intendeva sottolineare la continuità culturale, politica e storica delle due dinastie granducali, cancellando il ricordo del Regno d’Etruria istituito all’epoca del Bonaparte.
Era un modo efficace per dare piena e diffusa visibilità a questo passaggio epocale dato che le carrozze da parata, ad uso del granduca e del suo seguito di corte, erano impiegate in occasioni solenni per sfilare lungo le vie del centro di Firenze.
Come di consueto, alla sua complessa realizzazione concorsero una serie di artisti e artigiani specializzati. Sotto la responsabilità dei valigiai fiorentini Busi e Dani, lavorarono il pittore Antonio Marini, l’intagliatore Paolo Sani (negli stessi anni responsabile anche di importanti mobili e tavoli destinati all’arredo di Palazzo Pitti), la ditta Podestà (fornitrice di velluti e di tappeti) e inoltre bronzisti, doratori, un ‘verniciajo’, un vetraio, un ‘cassaio’ e, naturalmente, un carrozziere.”
(Testo tratto da: https://www.uffizi.it/opere/berlina-di-gran-gala-del-granduca-ferdinando-iii-di-lorena)


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