La Schiacciata alla fiorentina


Testo di Roberto Di Ferdinando

E’ il tipico dolce fiorentino del periodo del Carnevale, sebbene in origine si mangiasse solo il martedì grasso. Già l’Artusi nel suo ricettario la cita, quale variante dolce della “Stiacciata coi siccioli” (i ciccioli di maiale). Nel Settecento pare che si chiamasse anche “Stiacciata delle Murate” perché prodotto alle suore dell’omonimo monastero di via Ghibellina. E questo nome sarebbe rimasto anche successivamente, quando fu chiuso il monastero e questi spazi ospitarono il carcere maschile cittadino. Infatti,  si dice che  l’ultimo pasto dei condannati a morte (che erano giustiziati nel vicino Prato della Giustizia, oggi piazza Piave) prevedeva come dolce, questa schiacciata.
E’ un dolce lievitato (sarebbe indicato che fosse alto non più di due dita e mezzo), soffice, aromatizzato all’arancio od anche speziato e prevede l’impiego di strutto. Le ricette sono tante ed anche le varianti, c’è quella tradizionale, oppure quella farcita con panna, crema o cioccolata. Caratteristica di tutte queste varianti è il giglio fiorentino impresso sopra con il cacao in polvere.
RDF

(Si consulti la ricetta al seguente indirizzo, da cui sono tratte molte delle informazioni che ho riportato in questo mio post:
http://lavetrinadelnanni.blogspot.it/2013/02/la-mia-schiacciata-alla-fiorentina_12.html)

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