L’orologio digitale di Piazza Santa Maria Novella


Testo di Roberto Di Ferdinando

Nel quotidiano viaggio sui mezzi pubblici verso il mio luogo di lavoro vi sono alcune tappe e riti quasi sempre immancabili. Non si tratta (forse) di ossessioni, ma di semplici gesti di un comune pendolare, come quello di guardare che ore sono, per sapere se l’arrivo sarà  in ritardo o puntuale. E dato che non porto l’orologio al polso, ecco che per pigrizia, cioè per evitare di tastare le mie tasche per trovare il cellulare e guardare l’ora, sbircio dai finestrini dell’autobus per vedere l’ora segnata dagli orologi pubblici. Ce ne sono pochi in giro, e pochi tra questi sono funzionanti e precisi. Ma uno ormai mi è familiare, so dove si trova  (dove mi attende) ed è uno di quei pochi che citavo essere precisi. Mi riferisco all’orologio digitale, dalla curiosa forma triangolare, di Piazza Santa Maria Novella, quello che è collocato proprio sulla parete esterna della stazione, lato scalette. Un orologio che ha un valore storico importante, oltre alla sua funzione di misurazione del tempo. Infatti , è il primo orologio pubblico digitale, cioè l’ora è espressa con i numeri che ruotano grazie ad un meccanismo elettrico. Fu ideato nel 1935 dall’architetto Nello Baroni che collaborò anche alla realizzazione della stazione di Santa Maria Novella. L’orologio fu per gli anni Trenta, insieme alla stessa stazione, un inno alla modernità.
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Immagine tratta da: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Stazione_smn_orologio.JPG



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