La porta della Mandorla (Duomo)

foto tratta da Wikipedia.it

 “[…] La porta è un capolavoro complicato, arricchito nei secoli, da interventi di artisti come Donatello, che lavorò a qualche figura  di Profeta posta nelle decorazioni tra i fogliami, o come il Ghirlandaio autore del colorito mosaico centrale. Ma è l’Assunzione della Beata Vergine (alta più di due metri) scoIpita da Nanni di Banco e dai suoi nella «Mandorla» centrale, allusiva alla gloria celeste, attorno al 1420, a catturare l’ammirata fantasia dell'osservatore. Maria è vista già come regina, incoronata nell’ascesa, lascia la Cintola a San Tommaso, e tiene una rosa che l’identifica come Santa Maria del Fiore.
(Tratto da: Le porte ritrovate: ora la Mandorla, presto il Paradiso, di Wanda Lattes, in Corriere Fiorentino, 2014)

La simbologia della Mandorla ha origini antichissime e la religione cattolica l’ha recuperata, modificandone il significato, da precedenti tradizioni spirituali. Per i greci il mandorlo rappresentava il simbolo della nascita, infatti, non solo perché il mandorlo è il primo albero a sbocciare in primavera, ma, in particolare, per il fatto che il suo frutto, la mandorla, per la sua forma ovoidale, sia legata alla fecondità, ed alla nascita dell’Universo (per il mito greco la mandorla rappresentava anche la vulva della Dea Cibele, la Dea Madre).
La mandorla simboleggia anche la saggezza e il mistero, dato che il suo seme è protetto da un guscio.
Nella simbologia cristiana la mandorla o vescica piscis (vescica di pesce) è raffigurata come il risultato di due cerchi, dello stesso raggio, che si intersecano in modo da avere il loro centro sulla circonferenza dell’altro (vedi foto sotto) e  rappresenta l’unione tra due mondi: quello umano e quello divino.
Roberto Di Ferdinando

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