Canto dei Cartolai


“Intorno alla Badia Fiorentina, dall’inizio del Trecento si aprivano le botteghe dei pergamena e cartolai. Un tandem ben assortito. I primi trattavano le pelli animali per ricavarne la carta che i secondi rilegavano per fame libri, codici e registri che i secondi rilegavano per farne libri, codici e registri che poi rivendevano. Erano manoscritti che costavano cari e pochi potevano permetterseli, per avere un’idea: un priore di Fiesole dovette venderà un campo per comprarsi il messale. In questo angolo di Firenze, nel 1400, operava Vespasiano da Bisticci, un’abile cartolaio che aveva messo su un’officina libraria di prim’ordine. Alle sue dipendenze aveva un esercito di copisti e riforniva biblioteche prestigiose. Una volta, per soddisfare Cosimo il Vecchio, riuscì con 45 amanuensi a comporre 200 volumi in venti mesi. […]” (Tratto da: L’officina del libraio che amava far salotto, di Silvia Lagorio, in Corriere Fiorentino, 2015)

Commenti

  1. Grazie per avermi fatto conoscere questa curiosità di Firenze! Non lo sapevo proprio! Buon anno Roberto!

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    1. Grazie a Te e gioioso anno a Te. Grazie

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