La cucina di Caterina de'Medici

“[…] Nel settembre del 1533 Caterina si mosse da Firenze con un enorme corteo alla volta della Francia, accompagnata anche dallo zio, il Papa Clemente VII, con il suo seguito di gentiluomini, dame e cardinali. Il suo corredo era eccezionale, per quantità di capi e finezza di tessuti di lavorazione; aveva un vero patrimonio in gioielli, fra cui si trovavano le celebri “Perle Medici“, giudicate uniche per grandezza e perfezione. Caterina introdusse ala corte di Francia l’uso delle vasche da bagno e dei fazzoletti da naso. Tra le cose più preziose anche un sacchetto di fagioli, appena arrivati dall’America, oltre a prezzemolo, agrumi, sale e zucchero sbiancato. Il suo esercito di cuochi, pasticceri e scalchi, armati di una formidabile batteria da cucina, fece conoscere alla corte francese torte e pasticcini squisiti, l’abitudine di cucinare paperi e anatre all’arancia, i maccheroni, la carabaccia, o zuppa di cipolle, la salsa-colla l’antenata della besciamella, le crespelle, dalle quali sono arrivate le crepes. Vennero così gettate le basi della tua cucina francese.”
(Tratto da: L’esercito del gusto toscano, di Donatella Cirri, Informatore, giugno 2014)

“Questa strana parola – carabaccia – deriva dal greco karabos che significa “barca a forma di guscio”. Da qui il termine è passato al significato di “contenitore concavo”. Nel ‘500 la carabazada era la zuppiera e per estensione indicava anche la zuppa che ci stava dentro e proprio con questo termine la nominava Cristoforo Messisbugo nel suo famoso ricettario. [...]”.
(Tratto da: http://www.ricettedicultura.com/2012/02/carabaccia-la-zuppa-di-cipolle-alla.html , dove si può consultare la ricetta)

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