Modi di dire: Acqua in bocca

“[…] Così come una persona che abbia acqua in bocca non può parlare nel timore di perdere il liquido, il modo di dire significava, in conclusione, un assoluto silenzio! […] la massima viene utilizzata per esortare chi che sia, a non rivelare un qualcosa […].
Ma da quale fonte è generato questo modo di dire? Secondo un aneddoto raccontato dal lessicografo Pietro Giacchi nel suo Dizionario del vernacolo fiorentino del 1878, l’origine sarebbe da ricondurre alla storia di una pia donna, timorata di Dio, una “baciapile” ma dalla lingua lunga e maligna di cui ne faceva un gran uso. […] In confessione la pettegola bigotta, prima di ricevere l’assoluzione per quel suo incallito vizio della maldicenza, fu vivamente rimproverata ed esortata dal sacerdote a non più cadere in quello sbaglio. La donna, pertanto, pregò il prete di aiutarla a trovare una soluzione per impedirle di peccare nuovamente. Il religioso allora le diede una boccetta d’acqua di pozzo dicendole di tenersela sempre con sé e, ogni qual volta  sentisse la necessità di parlar male degli altri, di berne un sorso senza deglutirlo subito. La donna fece come suggerito dal confessore ed ottenne risultati straordinari tanto da ritenere che quell’acqua […] avesse virtù miracolose. […]. ”
(Tratto da: Luciano e Ricciardo Artusi, in Reporter di settembre 2018)

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