Parole di Giovanni Michelucci

"[...] Sono venute delle persone dal Venezuela e mi hanno proposto di fare una chiesa, o meglio un organismo in ricordo di San Francesco. Per me, ricordarmi di San Francesco è come ricordarmi di una delle persone più care con le quali possa aver avuto un rapporto. naturalmente a che cosa posso pensare per un oggetto dedicato a san Francesco d'Assisi?
Posso pensare alla cosa più libera, la più felice, la più pronta a partire dall'ignoto.
Questo grande uomo, il più grande poeta che sia mai esistito, mi fa pensare a questo.
Così ho immaginato una barca.
Come per dire, cominciamo a navigare, andiamo via; perché questo è l'importante. Andiamo incontro all'ignoto, sempre. Allora nasce spontaneo questo desiderio di vivere una vita che non è quella quotidiana; e così sento il bisogno di vivere, di andare nella pazzia. Io credo che bisogna diventare un po' pazzi!...Si, l'elogio della pazzia per liberarci da noi stessi, da questo mondo dove si fanno dei discorsi saggi e si crede di poter insegnare e si crede di poter apprendere; ma non è vero nulla. Quindi il problema è questo: prendiamo la barca e incominciamo a scoprire il mondo. E' un canto di liberazione, no? Ecco come mi è venuta l'idea della barca..."[...]."
(Giovanni Michelucci)
(Immagini della Chiesa San Giovanni Battista, 1960-61, opera di Giovanni Michelucci
Foto di Angela Lidia Larosa)

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