Le buche da vino

Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

Sulle pareti laterali di molti palazzi storici del centro di Firenze è possibile notare una piccola finestra posta a circa un metro di altezza da terra. E’ una buca da vino. Così erano chiamate queste fessure che iniziarono ad aprirsi nei muri dei palazzi signorili nel XVII secolo, quando, in seguito alla crisi in Firenze dei commerci, le autorità concessero alle famiglie proprietarie di vitigni di integrare le loro entrate con la vendita al dettaglio del vino. Tramite queste buche venivano vendute direttamente in strada i famosi fiaschi di vino, cioè le bottiglie di vetro dalla caratteristica impagliatura, questa aveva la funzione di evitare che durante il trasporto, una a contatto con l’altra, si urtassero rompendosi. Il vino di queste mescite di strada era venduto ad un prezzo molto conveniente, più basso di quello venduto nelle osterie, inoltre quotidianamente in queste buche erano lasciate anche piccole brocche di vino e del pane per i più poveri.
Oggi queste buche sono prevalentemente murate, ma è possibile vederle un po’ ovunque: ad esempio  in via delle Belle Donne al numero 2, qui la buca da vino è sormontata anche da una lapide che riporta le regole e gli orari per la consumazione e vendita, oppure al numero 2 di Via del Giglio, al 27 di Borgo Pinti, al 7 rosso di Via Isola delle Stinche, ed ancora in Via dell’Oriuolo ed in via delle Terme.
RDF

Via del Giglio - cantina Salimbeni

Via dell'Oriuolo, presso il Canto de'Bischeri - Buca da vino


Via delle Belle Donne

Commenti

  1. Non avevo mai fatto caso a queste nicchie,ma anche se lo avessi fatto avrei pensato più ad un uso religioso o magari commemorativo ma mai sarei arrivato ad intuire che fossero buche per il vino!
    Grazie come sempre Roberto

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